Al ristorante del Villaggio Olimpico di Seine-Saint-Denis si fanno code lunghe, fino a un'ora, e non si trova sempre quel che si vorrebbe mangiare. Non è una novità ai Giochi Olimpici ma nei primi giorni di questa rassegna a cinque cerchi ha destato scalpore e scandalo il razionamento di uova e carni varie. Gli organizzatori hanno tarato male i rifornimenti. Per evitare che molti atleti restassero a zero proteine, hanno limitato il consumo a un tot ciascuno, poi hanno intensificato gli approvigionamenti e il caso uova sembra rientrato.
A Paris 2024 gli azzurri del ciclismo non hanno sperimentato questo disagio, saggiamente hanno soggiornato in sedi distaccate più vicine alle venue delle loro gare, nelle quali la pressione era meno forte rispetto al mega-villaggio a nord di Parigi. Tra i comfort che possono vantare a differenza dei campioni di altri sport c'è un cuoco che si proccupa di preparare loro un ricco buffet che dia benzina ai loro muscoli e allieti il loro umore.
«Sono stato un giorno solo al villaggio, non ho mangiato bene, ma per un giorno può andare, per 10 non è certo l'ideale. Me lo hanno confermato anche i biker che ci sono stati di passaggio» ci racconta Mirko Sut, chef della Nazionale di ciclismo, alla seconda partecipazione olimpica dopo Tokyo 2021 (nelle foto sotto con Simone Avondetto e Luca Braidot; e con i pistard del quartetto, ndr).
«Come per la trasferta di tre anni fa in Giappone e come faccio d'abitudine per i mondiali e le altre gare internazionali sono entrato in contatto settimane prima dalla partenza con l'hotel in cui saremmo stati per ordinare i prodotti freschi e capire i loro fornitori. Il mango, per esempio, lo ordino solo se so che viaggia in aereo, se arriva in nave no perchè vuol dire che è stato colto acerbo ed è maturato strada facendo. Da dove arrivano i cibi è una chiave importante. La pasta l'abbiamo grazie allo sponsor della Nazionale, il parmigiano, la bresaola e il prosciutto crudo li abbiamo portati dall'Italia, frutta, verdura, pesce e tutto il “fresco” lo reperiamo da qui» continua Mirko che durante la stagione lavora con la Lidl-Trek e si è guadagnato sul campo, anzi in cucina, la divisa azzurra che indossa con orgoglio ormai da 10 anni.
Ad ogni pasto prepara un buffet con tanta scelta per offrire varietà e accontentare tutti i palati. Conosce bene gli azzurri, ognuno ha le proprie esigenze e il proprio gusto. «Il giorno in cui Luca Braidot nel cross country ha colto il quarto posto avevo preparato il brownie per la sera, finita la gara è venuto a trovarmi in cucina che aveva fame e allora gliel'ho offerto appena sfornato così sono riuscito a risollevargli l'umore dopo la medaglia di legno. Pippo Ganna invece mi ha avanzato due richieste: il sushi (che ormai è una tradizione da quando siamo stati in Giappone e sapete come è andata a finire con il quartetto) e la mia pasta con le zucchine. Che cos'ha di speciale? È fatta con tanto amore» racconta con il sorriso lo chef che dagli azzurri è apprezzato soprattutto per la sua crostata. Nei momenti speciali la classica marmellata di frutta lascia spazio al cioccolato. Speriamo debba presto prepararne una, o anche più d'una, in questa versione golosa per festeggiare...
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