Dopo averlo vinto nel 2016, Davide Bramati conquista nuovamente l’Oscar tuttoBICI per il miglior direttore sportivo dell’anno. Il tecnico milanese di Vaprio d'Adda, professionista dal 1990 al 2006, ha avuto la meglio su Giovanni Ellena, vincitore un anno fa, e Matteo Tosatto, regalando alla sua Deceuninck Quick Step l'ennesima perla stagionale. Il Wolfpack nel 2019 ha raggiunto 70 vittorie, tutte di grandissimo spessore tecnico, anche grazie alla presenza del Brama in ammiraglia. Il “Mourinho del ciclismo” è una delle armi in più della formazione belga di Patrick Lefevere: le gambe dei corridori contano tantissimo, ma anche la testa degli strateghi in ammiraglia non è da meno. E contribuisce a conquistare grandi vittorie e a vivere notti magiche, notti da Oscar.
Cosa rappresenta per te questo premio?
«Un onore. Il primo fu un bel riconoscimento a 10 anni dalla chiusura della mia carriera agonistica in sella e dall'inizio di quella in ammiraglia. Dopo essere stato in lizza per il titolo nel 2017 e 2018, aggiudicarmelo nuovamente è uno stimolo ulteriore per continuare a fare del mio meglio. Come dico sempre, si vince grazie ai corridori, ai colleghi, a tutto il team, non è solo merito del mio lavoro, è frutto del gioco di squadra. Nel corso di questa stagione abbiamo vinto tanto e personalmente sono contento soprattutto di essere riuscito per la prima volta a vincere la Milano-Sanremo, era uno dei miei desideri. Quel giorno ero in macchina con Peeters, è stato bellissimo. Alla squadra la Classicissima mancava dal 2006, conquistarla da italiano è stato spettacolare».
A chi lo dedichi?
«A mia moglie Sonia e a nostro figlio Tommaso, che tra gare e ritiri sopportano la mia assenza anche per periodi molto lunghi. L'anno prossimo Tommy correrà nel Team Monti - Deceuninck Quick Step, lo aspetta una stagione importante nella quale spero faccia un salto di qualità prima di tutto tra gli Under 23, poi se ci sarà la possibilità di spiccare il volo tra i grandi si vedrà solo con il tempo».
I momenti da ricordare di quest'anno?
«È stato stimolante lavorare con Alaphilippe alla Strade Bianche, alla Sanremo e in tutta la stagione, vedere Julian in maglia gialla al Tour de France per 14 giorni è stato sorprendente. Il successo di Philippe Gilbert alla Parigi-Roubaix, alla sua età, è la dimostrazione che il lavoro paga. Che dire poi di Remco Evenepoel? Seppur ancora quasi minorenne e solo al primo anno da professionista ha dimostrato di avere qualità fuori dal comune, centrando già vittorie di peso».
Cosa chiedi al 2020?
«Non è mai facile riconfermarsi. Dobbiamo continuare a dare il massimo, senza dimenticare quanto fatto, ma puntando a migliorarci. Si lavora nel presente, non serve a nulla guardarsi indietro. Da qui alla pensione? Sogno di vincere un grande giro».
ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI MIGLIOR DIRETTORE SPORTIVO
2009 Valerio Piva
2010 Stefano Zanatta
2011 Roberto Reverberi
2012 Luca Scinto
2013 Giuseppe Martinelli
2014 Giuseppe Martinelli
2015 Stefano Zanini
2016 Davide Bramati
2017 Paolo Slongo
2018 Giovanni Ellena
2019 Davide BRAMATI
GIÀ PUBBLICATI
Esordienti I° anno - Franco CAZZARÒ
Donne Eordienti - Federica VENTURELLI
Esordienti II° anno - Thomas CAPRA
Donne Allieve - Francesca BARALE
Donne Juniores - Sofia COLLINELLI