È un fuoriclasse, in tutto e per tutto. A 90 anni Carl Grove si fa trovare positivo ad uno steroide anabolizzante (epitrenbolone) e già questo basterebbe per assegnargli ad honorem un personalissimo record del mondo (a proposito, il nonnino bionico l'11 luglio scorso aveva vinto il titolo nazionale statunitense di categoria, a Breinigsville, in Pennsylvania, con tanto di record del mondo), ma il nonno non si è fermato a questo e ha saputo difendersi adottando il manuale del perfetto dopato che ricorre alla bisogna alla scusa più credibile. Avrebbe potuto ricorrere alla scusa di non aver assunto le quotidiane pillole della memoria, dimenticandosi in questo modo il regolamento. Ma non l'ha fatto. Si è forse dimenticato di fare qualche applicazione di collirio e la vista l'ha tradito assumento suo malgradio prodotti illeciti? Neanche questo. Ha forse ammesso di essere un tantino rimbambito? Neanche. Si è difeso presentando una memoria con la quale ha asserito di aver consumato alla vigilia della gara carne contaminata, proveniente da un allevamento che utilizza ormoni della crescita. Geniale! A tal punto che la stessa agenzia Usa antidoping ha alzato le mani accogliendo la tesi, e commutando la squalifica in un semplice avvertimento. Certo, ha perso sia il titolo nazionale che quello del mondo, ma ha stabilito un record tutto suo, che difficilmente potrà essere migliorato: quello della faccia tosta.