Scatta oggi l’edizione 2016 della Race Across America (RAAM) ossia di una delle gare più suggestive e al tempo stesso massacranti che si possano immaginare. Parte integrante del calendario di ultracycling, si racconta facilmente citando alcuni numeri: 5000 come i chilometri da percorrere, 12 come gli stati attraversati, 35000 come i metri di dislivello complessivo e ancora 12 come i giorni di tempo limite per completarla. Ah, ci sarebbe anche una percentuale, ossia il 50%: è quella dei partecipanti che completano l’impresa.
Davvero di impresa si tratta quando è necessario oltrepassare uno stato americano al giorno per una settimana e mezza. Oggi 14 giugno è prevista la partenza della prova della categoria solitaria uomo e donna, ma ci sono altri gruppi come quelli per età, coppia, quattro e otto partecipanti. Si taglia a metà il paese partendo dalla California ossia da Ovest, dalla località di Oceanside e si giunge ad Annapolis nel Maryland, nell’estremo Est degli USA. Nel mezzo: Arizona, Utah, Colorado, Kansas, Missouri, Illinois, Indiana, Ohio, West Virginia e Pennsylvania. Ma come funziona questa gara così singolare e massacrante?
Le 3000 miglia (pari, per la precisione, a 4838 chilometri) non prevedono tappe, visto che tutto sta all’organizzazione personale del partecipante o del gruppo, che sceglie quando fermarsi per dormire (solitamente si tratta di micro-sonni) e per mangiare. Qualcosa che va al di là di ogni umana concezione, per professionisti che riescono ad avere un completo controllo del proprio organismo, annullando ogni qualsivoglia campanello d’allarme per la troppa fatica e la mancanza di riposo sufficiente.
Ogni partecipante/squadra è seguito da mezzi di supporto motorizzato che provvede all’alimentazione, agli interventi meccanici e medici. Visto che si corre inevitabilmente anche di notte, viene fornita anche una corretta segnalazione per evitare gli incidenti, che però - purtroppo - avvengono con una certa frequenza. D’altra parte si transita in zone aperte al traffico, anche di mezzi pesanti o agricoli.
La prima edizione, nel 1982, aveva visto la partecipazione di quattro coraggiosi che sono partiti dal molo di Santa Monica a Los Angeles ed erano giunti fino all’Empire State Building di New York. La storia aveva fatto il giro dei media nazionali rendendo subito leggenda questa gara.
Regolata dalle norme dell'Ultra Marathon Cycling Association (UMCA), dal 2000 a oggi ha visto solo un successo americano nel 2003 con Allen Larsen e poi tutti hurrà europei con i campioni plurivittoriosi come gli austriaci Wolfgang Fasching e Christroph Strasser, lo sloveno Jure Robic o lo svizzero Daniel Wyss. L’ultimo a trionfare nella categoria uomini è stato l’austriaco Severin Zotter in appena 8 giorni, 8 ore e 17 minuti. Ma nel 2014 Strasser ne ha impiegati appena 7 (e 15 ore e 56 minuti) per una stratosferica media chilometrica complessiva di 26,43km/h.
Diego Barbera