E’ un tuffo rinfrescante nel ciclismo degli anni del secondo dopoguerra, dal 1946 al 1960 circa – e in questa stagione è senza dubbio un’ottima opportunità – la lettura del libro UN RAGAZZO DI BASTIDA con il sottotitolo “L’avventura umana e sportiva di ALFREDO PASOTTI, corridore ciclista”. L’ha scritto, con la passione dell’innamorato del ciclismo, la precisione dello statistico e l’additivo affettivo del conterraneo, Franco Rovati, che ha firmato già diverse e interessanti pubblicazioni ciclistiche (e non solo), oltre all’annuario Bicitalia che da quasi un ventennio arricchisce il panorama delle pubblicazioni sulle due ruote. Con certosina pazienza e capacità di selezione ha scandagliato a fondo archivi, compiuto ricerche di testi e iconografiche (veramente belle molte immagini che rimandano e illustrano con esplicita immediatezza situazioni e atmosfere, immagini che “parlano” con eloquenza) raccordando e ordinando il tutto in una sintesi, in un piacevole racconto che, a nostro giudizio, è pienamente riuscito e ha centrato l’obiettivo che era alla base del lavoro. L’autore, il quasi sessantenne Franco Rovati da Broni, Oltrepò pavese, è il capace regista. Ha attivato molti amici di varia estrazione che compongono la sua diffusa “rete” informativa, persone che con lui condividono la passione per le due ruote per offrire poi un ritratto a tutto tondo del protagonista, Alfredo Pasotti, conosciuto con il soprannome di “Pasutin” (Pasottino) per la conformazione fisica, armoniosa sì ma non proprio da granatiere. Sono ricordi in diretta, oppure mediati ma tratti e documentati dalle testimonianze di protagonisti dell’epoca, raccolti un po’ in tutte le parti d’Italia e non solo. L’autore e ringrazia tutti i vari contributori con la famiglia Pasotti, l’amministrazione comunale di Bastida Pancarana e vari enti che hanno collaborato alla realizzazione della pubblicazione. Bastida Pancarana, paese che conta poco più di mille abitanti, è nel territorio dell’Oltrepò, sulla riva destra del Po. Alfredo Pasotti, protagonista del libro, era nato a Bastida Pancarana il 6 gennaio 1925 e qui è scomparso nel 2000. E’ una “gloria” della zona tanto che i cartelli indicatori del territorio comunale recano sotto la scritta toponomastica della località, con grande evidenza, pure la scritta “paese natale di Alfredo Pasotti”. Bella manifestazione d’affetto e considerazione per un corridore che non è stato un campione, ma ha comunque interpretato con valore e personale, particolare, applicazione, pure con scanzonato approccio, il mestiere del corridore, espressione di quel ciclismo che era, soprattutto nei piccoli centri, un costume di vita. La prefazione, affidata a Ernesto Colnago, il notissimo costruttore che trae pure gli inizi e la cultura di quel ciclismo, condensa in eloquente sintesi lo spirito e le atmosfere di quel periodo.
La pubblicazione riserva continue e varie sorprese con scelti pezzi giornalistici – d’inviati fuoriclasse oppure anche cronisti - che suonano musica alle orecchie degli appassionati, senza molti numeri, senza v.a.m., senza molti grafici e tabelle, senza “gossip” o “bombe” (pochissime vere, molte presunte) che, talvolta, anzi molto spesso – purtroppo - affliggono il ciclismo di oggi.
L’autore propone con la precisione che gli è connaturata le “tappe” della carriera di Alfredo Pasotti che sapeva affrontare tutti i terreni di gara e dotato di una ragguardevole capacità in salita e in arrivi di gruppetti. Figurano al suo attivo, fra altre, due vittorie di tappa al Tour de France del 1950 quando era inserito nella squadra azzurra “cadetti”, una frazione al Giro d’Italia del 1952 e la maglia azzurra ai mondiali su strada del 1951 a Varese.
Il libro è pubblicato dalla Geo Edizioni – via Ormicello, 2 – 50053 Empoli Fi – tel. e fax 0571-924051 –
Il prezzo di copertina è di euro 19. www.bibliotecadelcalcio.com
g.f.