Ieri sera apro il computer e leggo: "Oggi 16 Aprile ho concluso una delle tappe più lunghe. Dopo 180 km, che già ho segnalato, una sosta per il troppo caldo. Oltre 47 gradi; e poi di nuovo in bici per un'altra cinquantina di kilometri. In totale 233 con un dislivello di 1100 metri in ascesa. Praticamente sono arrivato a Toumoumba. Domani mattina in meno di un'ora sarò tra i ragazzi della scuola a portar loro il materiale didattico comprato con i soldi delle offerte degli sponsor, dei ragazzi della scuola Mazzini di Cervia e le offerte dei cittadini di Borgo San Lorenzo. A domani".
Dunque Giovanni Menchi ha "bruciato le tappe" - mai modo di dire fu più azzeccato, vista la temperatura - ed è arrivato a destinazione con una giornata di anticipo. L'avevamo lasciato a 750 chilometri dalla destinazione finale, cioè poco dopo il passaggio della frontiera tra Senegal e Malì, appena tre giorni fa e ce lo ritroviamo il 16 sera a soli 15 chilometri da Toumoumba. Ma evidentemente fiutare l'odore del successo ha avuto un effetto tonificante sulle gambe di Giovanni che non ha più sentito caldo, sete, polvere e spossatezza per le notti trascorse nella tenda di fortuna e comunque sempre oltre i 35 gradi, riuscendo nuovamente a "volare".
Poi oggi è stato il giorno del bagno di folla tra i bambini del villaggio, i loro genitori e praticamente tutta intera la piccola comunità di 1500 anime. E' stata una festa indimenticabile, scrive Giovanni in un Sms inviato con mezzi di fortuna, che "mi ripaga abbondantemente di tutti gli sforzi affrontati”. Alla fine ha percorso in biciletta 1900 chilometri sulle strade e le piste africane, cioè quasi 500 di più di quelli annunciati in un piano di viaggio "civetta" rivoluzionato all'ultimo momento per motivi di sicurezza. E' stata sicuramente un' impresa epica e un gesto sportivo di grande significato. Purtroppo macchiato dagli sciacalli che a Fiumicino hanno privato i bambini di Toumoumba di gran parte dei doni raccolti per loro dai coetanei della scuola Mazzini di Cervia Milano Marittima. A destinazione Giovanni, la compagna Anca, Mauro Foli con la moglie Rossana sono arrtivati praticamente a mani vuote. Ma domani, dopo una notte di accampamento nella modesta biblioteca della scuola del villaggio, torneranno 50 chilometri indietro, nel capoluogo Kita, a comprare quaderni, penne e lavagne cioè tutto il possibile con il denaro loro rimasto. Li, forse, avranno la possibilità di collegarsi in Internet per mandarci qualche informazione in più e soprattutto le ultime fotografie.
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PUNTATE PRECEDENTI
1 - Il viaggio di Giovanni Menichi per il Progetto Anita
2 - Preparazione e tabelle di marcia
3 - Sulla strada per Roma
4 - Sciacalli in Italia, babbuini in Africa