Una pedalata di duemila chilometri fin nel cuore dell'Africa, per portare a Toumoumba, in Mali, l'abbraccio solidale dei bambini di Cervia. E possibilmente anche i fondi per finanziare il progetto Anita che in tre anni permetterà alle bambine africane più brave di proseguire gli studi fino alle superiori.
Partenza domenica 6 aprile, quindici minuti prima del gruppone di 4.500 cicloamatori lanciati sul percorso della Gran fondo “La via del sale” di Cervia. Arrivo tra il 20 e il 21 aprile, dopo aver attraversato l'Italia fino a Fiumicino (346 chilometri in tre giorni) e poi l'Africa sub-sahariana tra Dakar, capitale del Senegal, e Bamako, capitale del Mali, per altri 1380 chilometri.
Il protagonista è Giovanni Menchi, 38 anni, guardia forestale, toscano di nascita e romagnolo d'adozione. In realtà, un atleta di altissimo livello: nazionale di equitazione per sedici anni e olimpionico nel <completo> ad Atene 2004. Smessi speroni e frustino nel 2008 (anche se nel corpo forestale fa l'istruttore di equitazione) si è dedicato alla sua seconda passione: le due ruote. Quelle motorizzate, per la verità, sono state il primo amore da quando, nel '98, scoprì le corse sulle dune del deserto marocchino. Un passione, però, incompatibile con un altro sport a livello agonistico, quindi messa nel cassetto. La bici, invece, l'ha accompagnato sempre e negli anni l'ha portato su quasi tutti i più impegnativi tracciati delle Gran Fondo italiane, alternando mountain bike e tubolari.
«Ho sempre pensato di mettere a frutto tutto il mio impegno sportivo per aiutare i meno fortunati - racconta -. La prima idea fu pedalare dall'estremo Nord d'Italia fino all'ultimo lembo del Sud, a Lampedusa, raccogliendo fondi per beneficenza. Poi ho incontrato Mauro e ho optato per l'Africa...».
Mauro Foli è un fotografo cervese innamorato del Sahara; l'ha percorso in lungo e in largo, prima per puro hobby, poi in missioni umanitarie per conto della onlus Gente d'Africa. Sua fu l'idea di gemellare le scuole elementari di Cervia con quelle del piccolo villaggio maliano di Toumoumba dove Gente d'Africa finanzia una scuola e un piccolo presidio sanitario. Lì Foli è di casa. Anni fa attraversò il deserto per consegnarvi un'ambulanza; più recentemente, per fotografare gli scolaretti e raccogliere i loro messaggi ai coetanei italiani, realizzando poi la mostra fotografica “Occhi”.
Mauro e Giovanni si sono conosciuti a scuola, dove la nipote del primo, Carlotta, e la figlia del secondo, Viola, sono compagne di classe. Mauro e la moglie Rossana, con la compagna di Giovanni, Anca, scorteranno l'atleta nella pedalata attraverso la savana portando pezzi di ricambio, cambusa, integratori alimentari. Giovanni dovrà sfidare infatti temperature fra i 40 e i 45 gradi e almeno 800 chilometri di sterrato, seppur pianeggianti. L'incognita è la sabbia, dice, che potrebbe diventare l'ostacolo principale in una tabella di marcia che non prevede mai tappe inferiori ai 100 chilometri giornalieri. Il percorso è già deciso, ma Giovanni e Mauro lo tengono segreto: “Attraverseremo paesi pacifici ma instabili: non vorremmo fare brutti incontri” spiega Mauro.
Per gli appassionati italiani e per chi volesse contribuire alla raccolta di fondi per il progetto Anita, c'è un appuntamento intermedio lunedì mattina alle 11 a Dicomano del Mugello, dove il cugino di Giovanni e una comitiva di cicloamatori lo scorterà fino a Borgo San Lorenzo. Lì il sindaco gli consegnerà un assegno con i contributi della sua piccola comunità. Sul sito di Gente d'Africa e sulla pagina Facebook di Menchi sarà possibile seguire il diario giornaliero dell'impresa.
per tuttobicitech massimo degli esposti