Gentilissimo Direttore, vorrei sommessamente esprimere alcune mie considerazioni da dirigente regionale della FCI in merito a questo rumore per la decisione del Consiglio Federale sulle norme 2022 del settore Amatoriale. Considerata la nostra datata conoscenza, sai benissimo che non è mio solito intervenire in modo polemico perché sono stato sempre per la concreta valutazione delle problematiche e per la collaborazione a livello istituzionale federale, come ho sempre detto anche al Presidente Di Rocco dopo le assemblee in cui non ero schierato sulla sua linea.
Per entrare nel merito della questione ricordo che, da diversi anni, come presidenti regionali, chiediamo di riconoscere, ai territori, una possibile autonomia decisionale, dentro le norme attuative federali, per rispondere in modo più adeguato alle esigenze locali. Lo si fa da un po’ ad esempio per le norme attuative giovanissimi, dove è previsto che ciascun Consiglio Regionale può deliberare, entro una certa data, delle “norme transitorie” regionali, che vengono poi visionate ed approvate a livello centrale, in assenza di deliberazione valgono in toto lenorme attuative nazionali.
Sulle norme attuative amatoriali 2022 mi sembra fuori discussione la positività della tassa unica amatoriale per l’abbinamento nella stessa giornata di una gara agonistica a quella amatoriale. Possibilità applicabile non solo per le gran fondo più blasonate, ma anche in quelle regionali o in semplici gare amatoriali, perché le società organizzatrici possono essere anche due ed ognuna vedrebbe ridotte le spese per la logistica concordata e condivisa.
In merito, invece, alla partecipazione “come forma di allenamento”, di atleti juniores ed under 23 alle gare amatoriali, il C.F ha esteso al territorio nazionale una norma che era prevista per le regioni meridionali ed insulari con alcune importanti precisazioni riportate in un allegato che, per brevità, riporto nelle parti essenziali. “La partecipazione alla gara amatoriale va intesa come una forma di allenamento e deve essere autorizzata dalla società dell’atleta. Gli atleti agonisti dovranno sottostare alle regole previste per lo svolgimento dell’attività amatoriale, quindi a titolo di esempio non esaustivo: non potranno essere assistiti dalla propria società, non saranno ammessi mezzi societari al seguito (ammiraglie). La partecipazione degli atleti juniores ed under 23 non dà diritto a premi in denaro ed eventuali vittorie e/o piazzamenti non danno diritto all’assegnazione di punteggi. E’ facoltà degli organizzatori prevedere una classifica dedicata agli atleti agonisti. Sarà compito ed autonomia dei Comitati Regionali regolamentare l’attività deliberando in ordine al numero (n. assoluto o percentuale) degli atleti autorizzati a partecipare alla prova amatoriale; numero degli atleti tesserati con la stessa società ammessi alla gara amatoriale; caratteristiche (punteggio acquisiti) degli atleti da ammettere alla gara amatoriale; Gli atleti potranno partecipare a competizioni che prevedano un chilometraggio massimo pari al chilometraggio previsto per la propria categoria.”
Per quanto mi riguarda con il Consiglio Regionale e la Commissione Regionale, riteniamo di proporre alle società le aperture di queste norme in modo da non creare le condizioni per penalizzare l’attività Juniores ed Under 23. Definiremo bene i limiti di partecipazione che non dovranno eludere lo spirito della norma introdotta e non permettere ne un’attività alternativa di serie b, ne residuale. Sono consapevole che questa proposta non è la panacea dei problemi che abbiamo nell’attività Juniores ed Under 23 ad iniziare dalla concentrazione dei più forti in pochi sodalizi, ma in questo il C.F. si è impegnato ad intervenire per il 2023. Provare però con questa apertura, se interessati, non penso squalifichi l’operato dei Comitati. Ritengo utile ricordare anche che, l’attività mista (amatoriale/agonistica) su strada, per manifestazioni di livello regionale, comunque controllate, è già prevista nella quasi totalità dei regolamenti di altre federazioni straniere, compresi Paesi dove il ciclismo ha tradizioni ed attività paragonabili alle nostre (Francia, Belgio ecc.). Infine va rilevato che si è tenuta una riunione on line tra la struttura Nazionale Amatoriale ed i Responsabili regionali per una prima conoscenza e per uno scambio di informazioni con la richiesta, da parte del Presidente Nazionale del settore amatoriale, Andrea Capelli, di fare proposte per l’attività 2022, cosa che come Comitato Marche abbiamo fatto.
Lino Secchi, presidente Comitato FCI Marche