#usalabiciinsicurezza, atto finale in quel di Gallarate, in provincia di Varese. Oggi, infatti, vengono formalmente inaugurati i cartelli che invitano gli automobilisti a rispettare la distanza di un metro e mezzo in fatto di sorpassi ai ciclisti.
Al tavolo dei relatori Ivan Basso, Roberto Sgalla direttore centrale della Polizia di Stato e l’avvocato Patrick Rabaini, estensore della legge del “metro e mezzo”, mentre in sala sono presenti il sindaco di Gallarate Andrea Cassani, l’assessore alla sicurezza Francesca Caruso e rappresentanti delle principali forze dell’ordine a partire dal Prefetto di Varese Franco Zanzi e dal Questore Giovanni Pepè.
L’iniziativa, lo ricordiamo, è stata lanciata ormai un anno e mezzo fa in seguito ad alcuni incidenti che nel 2016 hanno coinvolto diversi ciclisti in città. Dopo il decalogo di Ivan Basso con le regole rivolte al ciclisti per comportarsi in modo corretto in strada, diversi incontri e dibattiti, nelle settimane scorse sono stati apposti dieci carrelli che suggeriscono agli automobilisti il rispetto del metro e mezzo di sicurezza per il sorpasso ai ciclisti.
Assenti giustificati Mauro Vegni (impegnato ad Abu Dhabi) ed il presidente federale Renato Di Rocco, che domani mattina deve essere operato al menisco: entrambi hanno fatto pervenire il loro saluto e soprattutto il loro sostegno all’iniziativa.
Ad aprire i lavori, moderati dal direttore di tuttoBICI Pier Augusto Stagi, è stato Ivan Basso: «Questo progetto è nato con lo spirito costruttivo, con la voglia di fare qualcosa per il bene della comunità dopo la morte di tre persone. Non vi nascondo che abbiamo incontrato difficoltà sul nostro percorso ma ora stiamo raccogliendo i frutti tra i giovani, i praticanti più accaniti e coloro che usano la bici solo per svago o per svolgere semplici commissioni. Non abbiamo la bacchetta magica, ma continuare a parlarne smuoverà le coscienze di tutti gli utenti della strada. Ogni idea è ben accetta, dobbiamo essere uniti. Noi ci siamo messi in gioco, abbiamo ricevuto critiche ma crediamo fermamente nella sensibilizzazione. Siamo convinti del fatto che tutti i cittadini possano contribuire, che sia importante fare squadra. E proprio in quest’ottica seguiranno altre iniziative».
È intervenuto poi l'avvocato Rabaini: «Il 16 marzo scorso a Roma abbiamo presentato il disegno di legge n 26/58 che chiedeva la modifica dell’articolo 48 del codice della strada per passare dalla “misura adeguata” al metro e mezzo per il sorpasso del velocipede. La modifica di legge non è ancora andata in porto ma da allora si sono svolte tantissimi iniziative per sostenere la legge salvaciclisti. I cartelli che sono stati posizionati danno una raccomandazione ai guidatori: prestate la massima attenzione nella fase di sorpasso».
E poi Rabaini sottolinea: «Michele Scarponi è uno dei 270 ciclisti morti sulle nostre strade in un anno. La sua scomparsa ha scosso le coscienze ma è solo una delle tante e troppe vittime di una strage quotidiana a cui non possiamo restare insensibili».
A portare il saluto della comunità ciclistica anche Gianni Bugno, presidente del CPA, che applaude l’impegno di Gallarate nel campo della sicurezza.
Microfono poi al prefetto Roberto Sgalla: «Apprezzo l’attenzione che questo comune sta ponendo nei confronti della sicurezza. Vi faccio i complimenti e vi ringrazio. Quello della sicurezza è un percorso complesso perché coinvolge tante persone e idee. Devo correggere l'avvocato, purtroppo i morti sono addirittura 275 l’anno, le regioni in cui sono stati registrati più ciclisti uccisi sulle strade sono Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. E nel 2017 c’è stato un incremento dell’incidentalità che ci allarma, ma non possiamo demordere nel nostro impegno per ridurre questi numeri tragici. Cosa fare? Il tema della tolleranza e del rispetto reciproco tra ciclisti e automobilisti è fondamentale. Il sorpasso non è indispensabile, si può anche aspettare qualche secondo e farlo in condizioni di massima sicurezza».
E ancora: «Dobbiamo essere contenti per l’approvazione della legge sulla mobilità ciclistica. Solo il rispetto delle regole da parte di tutti gli utenti può permettere la convivenza. Mi auguro il nuovo governo rimetta all’ordine del giorno la delega del codice della strada, il capitolo della bicicletta va riscritto. Parla ancora di velocipede, c’è da regolare il movimento dell’ebike, una bici particolare che deve avere una normativa adeguata. Ricordo però che le norme non risolvono tutti i problemi, ma aiutano. E ritengo che il codice debba essere adeguato al mondo della mobilità che negli anni è cambiato notevolmente. Il decalogo del ciclista che avete adottato qui è stato fatto molto bene: ricorda regole già in vigore e altre che sono auspicabili. La visibilità del ciclista è fondamentale, il casco è indispensabile, il nuovo codice dovrà renderlo obbligatorio. Uno dei miei compiti è operare a favore della sicurezza stradale, vi rinnovo i complimenti e spero altri comuni seguano il vostro esempio».
da Gallarate, Giulia De Maio