Ernesto Colnago compie 71 anni. Non di età, ma di lavoro. E ogni anno il 25 novembre nella bacheca della sua azienda a Colnago appare una lettera aperta diretta al personale della sua azienda. Un ricordo, una storia, una spinta a dare sempre il massimo, tutti insieme. Una pillola di saggezza che può insegnare qualcosa a ciascuno di noi.
Cari amici
come ben sapete, ogni anno vi ricordo che quella di oggi è una giornata speciale per me: 71 anni fa avevo 13 anni, era il giorno di Santa Caterina, nevicava e sono nato a lavorare a Milano, alla "Gloria", fabbrica di biciclette (La Garibaldina).
Falsificando la carta d'identita di un anno, ho iniziato a lavorare come aiuto saldatore. Il giorno dopo, un ragazzo della mi età (che in seguito sarebbe diventato campione olimpico di pugilato, si chiamava Ernesto Formenti) mi diede un calcio nel sedere, io lo rincorsi per far valere le mie ragioni, così quando tornai al mio posto di lavoro il mio operaio - che lavorava a cottimo - con la fiamma ossidrica mi bruciò la mano, facendomi venire una vescica e mi disse "Quando si lavora non si guarda in giro!". Una frase che ho sempre portato con me in giro per il mondo durante i miei viaggi.
Ero vestito con un pastrano da militare, recuperato da mio zio Ambrogio, tornato dalla Guerra di Russia, che mia mamma aveva accorciato: non riuscivo nemmeno a mettere le mani in tasca, erano troppo basse! Così è iniziata la mia vita di sogni e realtà: a 15 anni ho vinto la prima corsa da allievo, a 23 anni il mio primo Giro d'Italia come meccanico, il vincitore fu Fiorenzo Magni. Ad oggi la Colnago ha vinto 56 titoli mondiali e 18 olimpici.
Sono ricordi lontani e vicini, ma la storia continua.
Sono onorato di essere fra voi e correi esserci ancora a lungo, perché questo non è il traguardo finale
Un abbraccio sincero
Ernesto Colnago