Da quando la passione è nata quasi per caso - “«Da rimuovere o portare in discarica». Era lì da anni, nel cortile di una vecchia casa di ringhiera milanese, forse lasciata da qualche amante scappato troppo in fretta dopo una notte romantica: quella vecchia bicicletta da corsa, un telaio d’acciaio di un artigiano veneto con un numero identificativo che già la diceva lunga, un “48” impresso sotto i pedali, non la voleva più nessuno. Il giorno dopo sarebbe finita davvero in discarica. Eppure da quel telaio abbandonato nascono una storia d’amore e una vita nuova” è l’incipit del suo libro - Mariateresa Montaruli di strada in bici ne ha fatta e altrettanto ha fatto per la bici e per noi.
Ha raccontato le sue uscite, in un libro certo - “Ho voluto la bicicletta” destinato non solo agli appassionati di bicicletta ma a tutti coloro che vogliono scoprire territori e paesaggi con un mezzo slow - ma anche sui giornali come Il Sole 24 ore, Io Donna, sul suo blog “ladra di biciclette”, ha insegnato ad andare in bici alle donne emigrate, ha incontrato gente e condiviso avventure.
Ora è volata via, ma i suoi racconti, le sue storie, le sue guide, le sue parole resteranno patrimonio nostro, di tutti, della bici e di chi la ama. Continueremo a leggere le storie di Mariateresa e sarà un po’ come averla qui, ancora con noi.