Ed ecco l’ora della Vuelta. Con sole diciotto tappe anziché 21 (a causa della pandemia sono saltate le prime tre frazioni, originariamente previste in Olanda), con la sovrapposizione deprecabile ma allo stesso tempo inevitabile con il Giro d’Italia, con le salite tutte chiuse al pubblico per non essere motivo di diffusione del contagio ma soprattutto con la ferma volontà di esserci.
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Si parte quindi da Irun e dai Paesi Baschi, facendo rotta verso ovest per arrivare ad Arrate al termine di una frazione di 173 chilometri che non sarà certo facile. D’altra parte sappiamo bene che di pianura da queste parti non ce n’è proprio tanta.
Quattro i Gpm in programma con un finale che si annuncia scoppiettante: a 17 km dal traguardo si valica l’Alto del Elgeta, un terza categoria che propone 6,2 km al 5,2% di pendenza media e subito dopo l’Alto del Arrate, 1a categoria che è breve (5300 metri) ma ripido, 7,7% di pendenza media con punte al 13% poco prima del quarto chilometro. Si scollina a tre chilometri dal traguardo e per chi non tiene il ritmo sarà impossibile riuscire a rientrare.