È arrivata nella notte la svolta nelle indagini sul pirata della strada che nel pomeriggio di venerdì ha travolto due ciclisti, uccidendone uno, sulla strada che collega Squinzano a Casalabate. Non un incidente, a quanto pare, ma un impatto voluto da Andrea Taurino, 33enne di Squinzano, finito in carcere con le accuse di omicidio volontario e resistenza a pubblico ufficiale. Era lui a utilizzare la Fiat 500 verde petrolio – intestata a un cittadino cingalese - che ha colpito come birilli il 67enne Franco Amati e il 62enne Ugo Romano.
Il primo è morto sul colpo, il secondo è rimasto gravemente ferito e dal suo letto di ospedale è riuscito a fornire agli investigatori particolari utili a ricostruire la dinamica dell’episodio inizialmente apparso come un incidente e poi definito come omicidio. I fatti sono accaduti intorno alle 14, quando la vettura avrebbe sorpassato a tutta velocità i ciclisti impegnati in una passeggiata sulla strada di campagna a poca distanza dall’abbazia di Cerrate.
Sarebbe volata qualche parola di troppo: forse Amati e Romano anno manifestato la loro ira verso l’automobilista indisciplinato che ha rischiato di farli cadere. E lui, per tutta risposta, avrebbe fatto inversione di marcia e li avrebbe investiti, facendoli finire a terra. Amati, pasticcere molto conosciuto nel capoluogo salentino, ha urtato la testa ed è morto sul colpo.
Quando i soccorritori sono arrivati per lui non c’era più nulla da fare. Immediata è scattata la caccia all’uomo e in serata una persona è stata condotta in caserma I carabinieri – grazie alla testimonianza del ferito e ai pezzi dell’auto caduti durante l’impatto con le biciclette – sono risaliti al mezzo e poi al suo proprietario.
Poi hanno verificato che il mezzo è in realtà in uso a un altro uomo, ovvero quel Taurino che
in tarda serata è stato rintracciato e ha cercato persino di fuggire, aggredendo poi un militare. Tale gesto ha ulteriormente aggravato la sua posizione, che nei prossimi giorni sarà vagliata dal gip durante l’udienza di convalida. In quella circostanza il giovane avrà la possibilità di fornire la propria versione dei fatti e cercare di discolparsi dall’accusa terribile di avere investito e ucciso un uomo per qualche parola di troppo.
da repubblica.it