La Campionissimo del prossimo 28 giugno, oltre ad essere una delle più affascinanti manifestazioni nel panorama fondistico italiano, sarà certamente un'ottima occasione per potersi addentrare nella cultura, anche gastronomica, valtellinese.
Aprica è un paese di circa 1600 abitanti, posto sull'omonimo passo a quota 1172 metri sul livello del mare, che mette in comunicazione la Valtellina con la Val Camonica, unendo la provincia di Sondrio a quella di Brescia.
Prendere parte a La Campionissimo vuol dire immergersi appieno nella cultura enogastronomica della Valtellina, mentre, grazie ai tre percorsi proposti dall'organizzazione del Gs Alpi Sondrio, si potranno visitare anche la Val Camonica e la Valfurva, ben rappresentate da Ponte di Legno la prima e da Santa Caterina e Bormio la seconda.
Senza ombra di dubbio l'icona principale della Valtellina, la valle incastonata tra le prealpi orobiche e le Alpi Retiche meridionali in cui scorre il fiume Adda, è la bresaola della Valtellina.
Questo salume a Indicazione Geografica Protetta è ottenuto da carne cruda di manzo salata e stagionata. Il Disciplinare di produzione è stato recepito dall’ordinamento italiano con decreto 23 dicembre 1998 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. La denominazione "Indicazione Geografica Protetta" identifica un prodotto per il quale almeno uno degli stadi della produzione, della trasformazione o dell'elaborazione hanno luogo in un'area geografica determinata e caratterizzata da una perizia riconosciuta e constatata. La bresaola della Valtellina viene elaborata nella tradizionale zona di produzione, che comprende l'intero territorio della provincia di Sondrio. Il tempo necessario per la produzione e la stagionatura della bresaola va dai 3 ai 5 mesi, rendendo questo prodotto unico al mondo.
Nel menu valtellinese non può certo mancare il Bitto, il tipo formaggio valtellinese a Denominaziona di Origine Protetta. Il Bitto viene prodotto esclusivamente nei mesi estivi e nei pascoli d'alta quota, infatti le caratteristiche del formaggio sono condizionate dalle qualità di erbe consumate dalle mucche e dalle capre sugli alpeggi.
Per chi non ha problemi di calorie, un assaggio di sciatt è immancabile. Gli sciatt sono delle frittelline croccanti di forma tondeggiante con cuore di formaggio fuso, solitamente servite su letto di cicoria. Originariamente, gli sciatt erano tipici del solo paese di Teglio, ma vengono oggi considerati una specialità dell'intera valle.
Non si può andare via da Aprica senza avere assaggiato i pizzoccheri. Un piatto della cucina povera, con pochi ingredienti di base, farina nera e bianca, burro, formaggio e qualche verdura, ma che sapientemente combinati danno un risultato gustoso e molto apprezzato anche dai palati più fini. I Pizzoccheri sono tagliatelle di grano saraceno lavorate a mano, “scarellate” ossia tirate a sfoglia non troppo sottile, bollite e ben condite con formaggio valtellinese (Casera) e burro, meglio se d’alpeggio, a cui si aggiungono alcune verdure, quelle un tempo disponibili tra queste vallate, patate e verze. Sono il piatto forte del pasta party.
Per bagnare tutto questo ben di Dio viene d'aiuto lo Sfursat (Sforzato) di Valtellina: è il primo passito rosso secco italiano a potersi fregiare della DOCG, ottenuta nel 2003. È il frutto di una selezione di uve Nebbiolo che subito dopo la vendemmia vengono poste per circa tre mesi su graticci in locali asciutti e ben ventilati detti “fruttai”.
La granfondo La Campionissimo diventa così un viaggio all'interno dei sapori della Valtellina, che i ciclisti potranno trovare anche in alcuni ristori sul percorso, ma soprattutto al ristoro finale, dove qualche peccato di gola sarà pur ben concesso.
Tutte le informazioni sulla Granfondo La Campionissimo sono disponibili sul sito della manifestazione