La Campagnolo, uno dei marchi più prestigiosi al mondo nel campo dei componenti per biciclette da corsa e non, delocalizza in Romania e annuncia il licenziamento di 68 lavoratori a Vicenza.
Ne danno notizia Fim Cisl – Fiom Cgil. «Nell'incontro che si è svolto mercoledì 21 la direzione aziendale – spiegano i segretari delle due organizzazioni sindacali Maurizio Montini e Maurizio Ferron - ha annunciato ai rappresentanti dei lavoratori e a Fim e Fiom l'intenzione di procedere con una pesante ristrutturazione che colpisce la casa madre di Vicenza, cioè lo stabilimento principale del gruppo. Una ristrutturazione che prevede la delocalizzazione negli stabilimenti della Romania di una parte delle attività produttive ed il conseguente esubero di 68 lavoratori vicentini, in larga parte operai».
La delegazione sindacale ha contestato fin da subito il piano presentato, non soltanto «per l'evidente danno occupazionale e svilimento della sede storica della Campagnolo, ma anche perché non prevede gli investimenti, da tempo richiesti e discussi, per rendere lo stabilimento vicentino efficiente e competitivo all'altezza delle nuove sfide del mercato globale. Decidere, come è stato fatto, di non investire e di tagliare l'occupazione trasferendo all'estero le produzioni, significa scegliere una scorciatoia che non porta da nessuna parte».
«Per altro stiamo parlando – proseguono Montini e Ferron - di un'azienda con bilanci in positivo e di un prestigiosissimo marchio del “made in Italy” che fa della sua qualità il suo segno distintivo nel mercato sia dello sport agonistico che amatoriale. Non vorremmo che diventasse nel più o meno breve tempo, sostanzialmente “made in Romania”».
L'azienda ha ufficializzato l'apertura della procedura di mobilità e i lavoratori hanno da subito avviato iniziative di lotta con scioperi articolati e presidio che proseguiranno nei prossimi giorni.
«Fim e Fiom – concludono i due segretari - invitano la direzione aziendale ad aprire fin da subito un confronto vero e costruttivo che abbia come priorità gli investimenti, la competitività e l'occupazione dello stabilimento di Vicenza».
da Il Gazzettino, a firma di Giorgio Zordan