Fabio Braga oggi ha 50 anni. È il padre di una splendida ragazza ed un imprenditore impegnato nell’azienda a gestione familiare che si occupa di pavimenti in legno. Ma è anche una persona che da tempo sta sudando in una corsa a tappe verso… la salute.
Ci racconta: “Nel novembre del 1999 mi hanno diagnosticato il diabete di tipo 1 mellito, altamente instabile e fuori controllo. Da quel momento ho provato vari tipi di insulina per cercare di convivere con questa situazione, come la Lantus, che dura circa 24 ore. Nel 2001 sono stato tra i primi a sperimentare il micro diffusore che inietta nel corpo dosi pre-impostate”.
Ma come ti sei accorto di questo problema? “Ho avuto una veloce perdita di peso pari a quasi 25 chilogrammi in pochissimo tempo. E poi mi sentivo sempre stanco e spossato. Insomma capivo che c’era qualcosa che non andava per il verso giusto e dopo attente analisi ecco che è saltato fuori che sono diabetico”.
Qui entra in gioco una grande passione di Fabio: la bicicletta. “Dal 1997 sono un amante delle due ruote e con gli amici della Cicli Chiodini di Magenta (Mi) e in particolare col titolare Luigino ho provato a mettermi in forma, anche se agli inizi degli anni 2000 ho dovuto smettere per vari motivi. Nel 2004 – prosegue nel racconto –sono stato visitato a Pisa per un eventuale trapianto combinato di pancreas, fegato e reni. Ma non se n’è fatto nulla. Il fatto di avere la glicemia così alta nonostante continuassi a provare vari tipi di trasmettitori non mi lasciava tranquillo. Poi nel 2013 finalmente un po’ di luce in questo tunnel: la ditta farmaceutica ‘Roche’ mi ha messo a disposizione un trasmettitore di ultima generazione che ha abbassato i livelli di glicemia e mi ha dato l’opportunità di riprendere a fare sport. Per me è iniziata la rinascita. Grazie ancora gli amici della Cicli Chiodini ho iniziato ad allenarmi più seriamente e il mio peso dai 96 chilogrammi in cui ero arrivato a marzo scorso è passato a 84 kg! Una bella soddisfazione raggiunta attraverso lo sport, il movimento e la fatica, che però mi garantiscono la salute!”
Parliamo ora proprio del tuo ritorno con la Cicli Chiodini: “Ho trovato non un gruppo di amici, ma direi una seconda famiglia, per la pazienza e la costanza con cui mi hanno seguito e lo fanno tutt’ora. Usciamo un paio di volte durante la settimana per percorrere un’ottantina di chilometri per le strade delle province di Milano e Novara (e non solo…); mentre la domenica partecipo a delle uscite programmate che arrivano a raggiungere i cento chilometri e più. Una gioia immensa!”.
E ora? “E ora conto di arrivare al 27 ottobre prossimo al traguardo dei 78 chilogrammi; solo in quel momento potrò probabilmente avere un trapianto di isole di Langerhans, fondamentali per combattere il mio diabete. Un grazie lo devo anche alla dottoressa Paola Maffi dell’Ospedale San Raffaele di Milano e al dottor Gabriele Allochis, primario di Diabetologia presso l’Ospedale Maggiore della Carità di Milano. Credetemi: mi sento rinato, un’altra persona. Perché ho trovato le persone giuste tanto nello sport e quanto nella sanità”.
Prossimi appuntamenti? “Ora sono concentrato a raggiungere il peso-forma per fine ottobre, per cui continuo ad allenarmi con gli amici della Cicli Chiodini e a partecipare a gare come la Magenta-Altavilla o la Magenta-Ghemme. Proseguo a mangiare sano con pochi carboidrati, niente alcol e zuccheri e a seguire i consigli del grande Luigino, persona straordinaria per disponibilità e professionalità.
di Gianmaria Balboni per www.freenovara.it