Chi cercava emozioni “d’epoca” a Montelparo le ha trovate per davvero. Il primo “flash mob” al mondo di ciclismo storico è condizionato dal meteo, ma l’ennesima giornata plumbea di questa estate capricciosa non scoraggia gli appassionati delle Marche e delle regioni limitrofe.
Nel consueto appuntamento dell’ultima domenica di luglio una quarantina di “corridori” d’altri tempi si presentano nella piazza del suggestivo borgo medievale nonostante le nubi minacciose e le poco rassicuranti previsioni meteo. Un numero incredibile di partecipanti se si considera la cupa atmosfera meteorologica che accoglie gli impavidi partecipanti e che rende la passeggiata sulle strade bianche una sorta di riedizione della mitica “Coppa Kobram” di fantozziana memoria. Una autentica sorpresa anche per i promotori dell’evento, ormai rassegnati a rimandare l’appuntamento.
I “pochi” coraggiosi che si radunano e avviano sulle perfette strade sbrecciate, che disegnano le colline dell’entroterra Fermano, dopo qualche chilometro vengono premiati da un brillante cielo azzurro che all’orizzonte fa emergere il profilo dei Monti Sibillini. Ed è proprio l’affascinante panorama marchigiano, puntellato dai campi di girasole - oltre ai tanti chilometri di strade bianche -, il valore aggiunto di questa pedalata storica che dal punto di vista paesaggistico ha pochissime rivali in Italia.
Solo nel finale di pedalata il cielo torna a rabbuiarsi fino a scatenare un temporale di rara intensità. Tanto da costringere i ciclisti che decidono di percorrere il tragitto completo de “i Forzati della Strada” (85 chilometri) a pedalare controcorrente in mezzo a un autentico fiume. Sugli interminabili tornanti “bianchi” che riportano a Montelparo i “corridori” trovano tanta fatica ma una suggestione unica che li fa immedesimare fino in fondo nei pionieri del ciclismo eroico.
Un’emozione unica e irripetibile rivissuta metro per metro nei racconti sciorinati dai protagonisti fra un piatto e l’altro del pranzo, allestito con le tipicità della tradizione contadina fermana, servito nei suggestivi locali - sovrastati da volte a crociera - di un ex convento del ‘500.
Un’emozione da custodire gelosamente fino all’appuntamento dell’ultima domenica di luglio del 2015.