Lo studio datato 2012 descrive le prestazioni allo sprint di un velocista di prima fascia a livello internazionale durante i Grandi Giri a cui ha partecipato tra il 2008 e il 2011.
Sono state analizzate le volate, classificate come: vinte, perse o non disputate per problemi antecedenti lo sprint. Durante la video-analisi sono state misurate la velocità media degli ultimi chilometri, la durata dello sprint, la posizione del corridore nel gruppo e il numero dei compagni di squadra a disposizione a 60”, 30” e 15” dal traguardo, senza dimenticare la lunghezza della tappa, il dislivello totale e la velocità media delle frazioni prese in esame. Nelle tappe di Giro, Tour e Vuelta adatte a velocisti che il corridore preso in esame ha intrapreso ne ha vinte 30 (58%), ne ha perse 15 (29%), si è staccato prima del finale in 6 occasioni (12%) e 1 volta è stato eliminato dai giochi da una caduta.
La sua posizione nel gruppo era più vicina alla parte anteriore ed il numero dei membri del suo team era significativamente più alto in quelle vinte, in media due compagni a un chilometro dalla linea
(P < 0.05).
La durata dello sprint non è risultata differente tra le tappe vinte e quelle perse (11.3 ± 1.7 e 10.4 ± 3.2 s). Il dislivello totale della tappa è significativamente più alto nelle tappe in cui si è staccato dai migliori (1089 ± 465 m) rispetto a quelle vinte e perse (574 ± 394 e 601 ± 423 m, P <.05).
La possibilità di finire la gara con il gruppo di testa in questi casi è stata più bassa (77%) rispetto a quella degli altri velocisti di successo (89%) presi in esame, i migliori cinque a livello globale. Tuttavia a conti fatti l’atleta prescelto per lo studio ha riscosso il maggiore successo, conquistando oltre il 60% delle tappe in programma, mentre i suoi avversari hanno vinto meno del 15%.
Questa indagine offre una metodologia che può essere utilizzata per descrivere aspetti importanti della volata e conferma che gli aspetti tattici possono influenzare l’esito delle prestazioni.
di Paolo Menaspà, Chris R. Abbiss e David T. Martin
pubblicato da International Journal of Sports Physiology and Performance, 2013, 8, 336-340 © 2013 Human Kinetics, Inc.
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