Il 5° Congresso Internazionale "HEALTHY LIFESPAN - Positive nutrition, antiinflammation diet, physical activity and sport", organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini, e promosso da Enervit e Technogym, si è tenuto nei giorni scorsi a Palazzo Mezzanotte a Milano. Durante le due giornate di evento, esperti di fama internazionale si sono confrontati sui principali aspetti legati al miglioramento della qualità della vita e alla promozione di una longevità sana.
Durante la prima giornata di congresso sono intervenuti il Sindaco Giuseppe Sala e, con un video messaggio, il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Nel corso della prima sessione, Longevity And Healthy Lifespan, guidata dal professor Camillo Ricordi, i relatori Alberto Albanese, Alberto Mantovani, Giovanni Scapagnini, Charles N. Serhan e Barry Sears hanno approfondito temi come la prevenzione delle malattie neurodegenerative, la gestione dell’infiammazione e i fattori di rischio associati all’invecchiamento e alla progressione di alcune patologie.
Come affermato da Alberto Mantovani, Professore Emerito Humanitas University e Direttore Scientifico IRCCS Istituto Clinico Humanitas, “Il nostro stile di vita ha un impatto molto importante sul nostro sistema immunitario e devo dire che sono estremamente preoccupato perché l’Italia, in questo momento, è il secondo peggior Paese in Europa, dopo la Spagna, per numero di bambini in sovrappeso oppure obesi e detiene il record di bambini inattivi che non fanno attività fisica. Essere in sovrappeso vuol dire disorientare il sistema immunitario. Il sovrappeso è infatti un cancerogeno, riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della Sanità, che cambia la risposta ad alcune terapie, per esempio quelle immunologiche. Fare attività fisica, insieme ai vaccini, rappresenta una forma di allenamento del nostro sistema immunitario che è un'orchestra straordinaria, di cui non conosciamo tutti gli strumenti, gli orchestrali e gli spartiti”.
Ci sono alcuni fattori modificabili che possono aiutare le persone a raggiungere l’obiettivo di vivere una vita sana il più a lungo possibile, tra cui l’esercizio fisico, un’alimentazione antinfiammatoria ed una corretta integrazione.
Negli ultimi anni è cresciuto l'interesse sul tema “Healthy Lifespan”, supportato da un gran numero di studi sperimentali ed epidemiologici, per esaminare gli effetti benefici dei polifenoli. Diverse ricerche hanno infatti dimostrato che i polifenoli sono in grado, a dosi adeguate, di ridurre efficacemente lo stress ossidativo e l'infiammazione.
Giovanni Scapagnini, Professore Ordinario di Nutrizione Clinica presso l’Università del Molise e Vicepresidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINUT), ha commentato “Ho lavorato molto sulle abitudini di vita delle popolazioni che risiedono in quelle che vengono definite zone blu, luoghi in cui la possibilità di invecchiare senza ammalarsi e di ottenere una sana longevità sono molto più elevate rispetto ad altre zone del pianeta. Nonostante queste zone siano molto diverse e lontane geograficamente tra loro, si trovano infatti in Giappone, Costa Rica e Italia, ci sono degli aspetti che le accomunano. In particolare, da un punto di vista nutrizionale gli abitanti delle blue zone seguono una dieta povera di calorie ma ricca di sostanze nutrienti e micronutrienti, e soprattutto sostanze fitochimiche quali i polifenoli e nutrienti essenziali quali gli acidi grassi polinsaturi omega 3. Elementi che aiutano la nostra biologia a mantenere le sue funzioni nel tempo e a controllare infiammazione e stress ossidativo. Attività fisica e qualità delle relazioni sociali rappresentano gli altri pilastri fondamentali su cui si basa la capacità di gestire la salute durante l’invecchiamento e di aumentare le possibilità di evitare le malattie croniche associate all’età.”.
La prima giornata di congresso si è conclusa con la Tavola Rotonda "Healthy Longevity", moderata dal giornalista Mario Calabresi, durante la quale i relatori hanno discusso sui principali accorgimenti da attuare per vivere una vita sana e in salute il più a lungo possibile.
L'indomani, nel corso della sessione dedicata a Physical Activity And Exercise For Healthy Longevity, guidata dal professor Giovanni Scapagnini in cui sono intervenuti Asker Jeukendrup, Fabrizio Angelini, Luca Mondazzi, Silvano Zanuso, Jordan Metzl e Stefano Righetti, è stato approfondito il tema dell'importanza dell'esercizio fisico e dello sport. In questa occasione è stata presentata la nuova ricerca dell’Equipe Enervit che ha dimostrato come l’assunzione di maltodestrine:fruttosio in rapporto 2:1, immediatamente prima, durante e nelle 2 ore successive ad uno sforzo prolungato a intensità moderata-alta, possa ridurre significativamente l'infiammazione post-esercizio.
“L'attività fisica moderata ha un effetto di riduzione dell'infiammazione rispetto alla sedentarietà, diverso è però il caso dell’esercizio di endurance ad alta intensità. Lo sport intenso, infatti, causa un incremento delle cellule e delle molecole dell'infiammazione nel sangue. I fattori che influenzano l’infiammazione nello sport di endurance sono principalmente la durata dell’attività e l’intensità, oltre che il recupero. I meccanismi associati all’infiammazione sono: il metabolismo energetico, l’adattamento muscolare e tissutale, il recupero post esercizio e anche dell'assorbimento del ferro. Ė estremamente importante adottare delle strategie che permettono di modulare questi processi”, ha dichiarato Stefano Righetti, Medico chirurgo presso la Fondazione IRCCS S. Gerardo di Monza, che si occupa di Cardiologia Interventistica e Cardiologia dello sport e segue gli atleti delle specialità di resistenza della Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL). (domani dedicheremo un articolo a questa nuova ricerca di Enervit)
Durante la presentazione dello studio, Stefano Righetti ha messo in evidenza alcuni risultati particolarmente rilevanti, come una significativa riduzione dei livelli infiammatori negli atleti che hanno assunto la miscela di carboidrati di maltodestrine:fruttosio nel rapporto 2:1, un aumento transitorio degli Omega-3 nel sangue nelle ore successive all'attività, acidi grassi noti per le loro proprietà antinfiammatorie, ed una riduzione del richiamo di Omega-6 a 24 ore dopo l'esercizio, spesso associati a processi infiammatori.
Il congresso si è concluso con una sessione dedicata al Weight Management For Successful Ageing, durante il quale la professoressa Hellas Cena, in qualità di moderatrice e relatrice, ha coordinato gli interventi di Dorothy D. Sears, Sara Farnetti, Elena Casiraghi e Karin Michels sull'importanza della corretta alimentazione e la gestione del peso.
Hellas Cena, Medico chirurgo specialista in scienza dell’alimentazione e professoressa dell’Università di Pavia, ha commentato: “Il controllo del peso non è una questione estetica, ma un vero e proprio pilastro per una vita sana e lunga. La prevenzione attraverso uno stile di vita corretto è fondamentale; tuttavia, quando si sviluppa una condizione patologica come l'obesità, è indispensabile un approccio integrato. In questo contesto, la nutrizione e lo stile di vita diventano coadiuvanti essenziali nel trattamento, affiancando i farmaci, come avviene per tutte le malattie cronico-degenerative. Adottare abitudini sane fin da subito è il primo passo per prevenire e gestire efficacemente queste condizioni".
In fase di dibattito è emerso come siano diversi i fattori che incidono sulla gestione del peso tra cui: un corretto abbinamento di alimenti al fine di ridurre l’infiammazione e ristabilire la flora intestinale, un adeguato riposo che possa regolare il ritmo circadiano e la funzione metabolica, l’esercizio fisico costante per migliorare la composizione corporea e, di conseguenza, lo stato di salute.
In conclusione, il raggiungimento di una longevità in salute non è solo una questione di genetica, ma dipende fortemente dalle nostre scelte quotidiane. Alimentazione equilibrata, nutrienti come gli acidi grassi polinsaturi omega-3 e composti di origine vegetale, come i polifenoli presenti in frutta e verdura, aiutano il nostro organismo a mantenere le sue funzioni nel tempo, contribuendo a controllare infiammazione e stress ossidativo. Oltre all’alimentazione, l’esercizio fisico regolare e una buona gestione dello stress, sono i pilastri per un invecchiamento sano e attivo. Adottare uno stile di vita che favorisca il benessere fisico e mentale può migliorare significativamente la qualità della nostra vita, riducendo il tempo trascorso in condizioni di malattia e permettendoci di invecchiare restando giovani e attivi.