Ha tatuato Life is a joke sul coppino e i cinque cerchi sul polso sinistro, ma i Giochi li ha sempre presi maledettamente sul serio. Per una ragione o per l'altra l'avevano sempre respinta, ma questa volta cascasse il mondo non avrebbe fallito. Pauline Ferrand Prevot nell'ultimo anno ha sacrificato altri obiettivi, non ha rilasciato dichiarazioni per mesi, ha messo in pausa i social e i gossip che l'hanno spesso vista protagonista suo malgrado (prima per la relazione con la leggenda della MTB Julien Absalon e poi con lo stradista Dylan van Baarle, suo attuale compagno di vita e forse dal 2025 di squadra alla Visma Lease a Bike, ndr), ha puntato tutto sulla grande occasione a cinque cerchi in casa, venendo ripagata dal risultato massimo.
«L'avevo sognata così. Questa mattina mi sono svegliata presto, ho realizzato che finalmente era il momento di concretizzare il lavoro di anni in un'ora e mezza di gara. È stata una bella giornata, ho cercato di viverla come una corsa qualunque anche se non lo era per niente. Sono rimasta concentrata e ho cercato di mettere a frutto la preparazione mentale svolta negli ultimi mesi con il mio mental coach. Ero in modalità “robot” non sentivo nessuno, se non la voce del CT della Francia, nemmeno i miei genitori. Ero in missione. Ho pensato solo ad andare a tutta in salita e a rifiatare in discesa, non curandomi di cosa succedeva dietro a me» commenta la 32enne francese, che non riesce a smettere di piangere, e al traguardo è stata abbracciata anche da Fausto Pinarello che le fornisce le bici. Oggi ha optato per una rigida, scelta quanto mai azzeccata, a suo dire.
I 14.000 tifosi presenti sulla collina di Elencourt al suono della campana già cantano la marsigliese, ma è dal primo giro che intonano cori per la regina della multidisciplinarietà che in carriera vanta 18 titoli mondiali e d'ora in poi si concentrerà sulla strada con un obiettivo ben chiaro. Chi non salta non parla francese il più intonato tra una ola e l'altra. «Ho vinto tanto, ma non tutto. Lo scorso inverno ho deciso che alla fine di questa stagione avrei chiuso con il fuoristrada per dedicarmi al 100% alla strada. Anche se il risultato di oggi fosse stato diverso, non avrei mai avuto la forza di riprogrammare un altro appuntamento olimpico come fatto per questo. Il mio prossimo goal è vincere il Tour de France Femmes. A metà agosto scoprirete con quale squadra, abbiamo un bellissimo progetto in mente e non vedo l'ora che prenda forma» dichiara decisa e sorridente in conferenza stampa, questa campionessa che sul casco per anni ha avuto un toro rosso e, se come pare, Red Bull Bora Hansgrohe lancerà nel 2025 un team femminile lei potrebbe esserne a buona ragione la capitana.
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