Dopo Ineos Grenadiers e Arkea B&B, che ieri hanno inaugurato la rumba della conferenze stampa pre-Giro d'Italia, oggi a Torino è stato il team Polti Kometa ad aprire la giornata: ecco tutte le dichiarazioni
IVAN BASSO
«Siamo pronti per affrontare il nostro quarto Giro, abbiamo grandi ambizioni perché siamo costantemente cresciuti e portiamo l'organico più forte di questi anni, nei quali siamo già stati in grado di vincere e convincere. Abbiamo obiettivi chiari, non solo fare "un bel Giro" che di per sé vuol dire tutto e niente: vogliamo innanzitutto conquistare un'altra tappa, che sarebbe la terza in quattro anni, ed è doveroso concorrere per questi e altri obiettivi importanti come classifiche secondarie e top-10 nella generale. Per poterci provare, ci siamo fatti trovare pronti fin dall'inverno quando non avevamo la certezza dell'invito e abbiamo tenuto tanti corridori bravi inserendone altri funzionali. Dopodiché abbiamo confermato la nostra condizione con ottime prestazioni nelle gare di avvicinamento. Quando parlare di me e Contador come esempi da seguire, vorrei però ringraziare e menzionare Stefano Zanatta che è al 60° grande giro della sua vita, e tutto il resto dei direttori sportivi e dello staff: sommando tutti i reparti siamo in tutto una sessantina di persone. Cerchiamo tutti di lavorare al meglio per generare futuro e tengo a precisare che se siamo qui è anche grazie alle decine di persone che non si vedono mai ma svolgono attività importantissime. Trovare il nuovo Nibali? Sono epoche e cicli, ora sia noi che la Spagna non facciamo man bassa di vittorie come un tempo, ma diversi talenti italiani di valore ci sono. Non è solo un discorso di squadra World Tour italiana che manca, bisogna saper lavorare bene e sostenere i settori giovanili perché è sono lì le basi dei problemi. Se chi continua a lamentarsi riuscisse a fare davvero qualcosa avremmo magari più possibilità di portare ragazzi a correre e quindi tirar fuori il campione di domani.»
STEFANO ZANATTA
«Le scelte di formazione non si sono rivelate così difficili, schieriamo al via atleti che hanno mostrato continuità e sono mentalizzati per affrontare la "corsa rosa" con lo spirito giusto. Faremo del nostro meglio per vincere almeno una tappa e sono certo che gli otto ragazzi della Polti Kometa sapranno interpretare ciascuna giornata al meglio. Come lavora una squadra che non ha la certezza di disputare il Giro in inverno? Consapevoli di meritarcelo per quanto dimostrato nelle scorse edizioni, in inverno abbiamo iniziato la preparazione calandoci nell'ottica di doverlo correre. Poi se non fosse arrivata la wild-card avremmo accettato e ci saremmo adeguati di conseguenza.»
MATTEO FABBRO
«Sicuramente qui ho un ruolo diverso rispetto alle squadre dove ho corso in precedenza (Katusha e Bora ndr) e spero di essere all'altezza di queste nuove responsabilità. Ivan e Alberto sono stati grandissimi campioni e fonte d'ispirazione e continuano a esserlo nel team: è un lusso sia per i più giovani che per i meno giovani come me, ed è altrettanto un lusso avere un direttore sportivo con l'esperienza di Stefano.»
DAVIDE PIGANZOLI
«Essendo al mio primo Giro d'Italia ho tanti dubbi e domande su me stesso. La certezza però è di aver lavorato molto bene: dopo la vittoria al Tour of Antalya e l'inizio del calendario italiano mi sono riposato, poi mi sono preparato sul Teide, ho corso il Tour of the Alps, ho svolto infine ultimi allenamenti per raggiungere brillantezza e sono qui per far qualcosa di buono. riposo psot TirrenoA driatico, oi sul Teide, Tour of tghe Alps, ultimi allenamenti per raggiungere il massimo della brilantzza e sono qui per far qualcosa di buono. Non sento pressione, sento solo la femra volontà di dimostrare a me stesso quel che valgo. Per quest'anno, pur non trascurando la classifica generale, mi concentrerò su vittorie e piazzamenti di tappa. La pressione non la sento, sento solo la ferma volontà di dimostrato a me stesso ciò che valgo.»
DAVIDE BAIS
«L'anno scorso, oltre a vincere sul Gran Sasso, sono stato nove giorni in azzurro e voglio lottare pure quest'anno per la classifica scalatori e provare a portare la maglia fino a Roma. Ci tengo a ringraziare Ivan per la vicinanza e la saggezza dopo che sono caduto a inizio TotA, mi ha ben consigliato nel fermarmi e ripartire nel modo e momento giusto.»