Una grande giornata, per il G.S Madonna del Ghisallo, quella di domenica 29. Una domenica iniziata a metà mattinata presso il Santuario della Madonna Protettrice di tutti i Ciclisti (che sicuramente e benevolmente avrà guardato l’atleta nei suoi difficili momenti) con la consegna, alla “mitica chiesa”, della Maglia Tricolore di Claudia CRETTI (Paracycling WC5) nelle mani del Presidente Lino Basilico. E’ così continuata la tradizione del “Pink Day” (ormai sono quindici anni). Una iniziativa allora sorta per dare grande valore all’attività di tutto il ciclismo femminile. E’ bene ricordare che Claudia Cretti, prima dello sfortunato incidente, era già nella Nazionale Azzurra di Dino Salvoldi vincendo, tra l’altro, medaglie ai Campionati Europei e Mondiali nelle prove su pista nella categoria Juniores. La cerimonia della consegna del prezioso “ora cimelio” ha avuto, poi, la giusta riproposizione nel corso del successivo Convivio - Pranzo Sociale che si è tenuto presso l’Hotel Ristorante Leonardo da Vinci di Erba e che ha visto, nella altrettanto Atleta Paracycling (plurimedagliata mondiale e premiata nel 2021) Roberta AMADEO e nel Past Presidente Panathlon Como Achille MOIOLI, i testimonial per l’ufficializzazione della più che meritata Medaglia d’Oro per Claudia.
Il citato simposio è iniziato con i saluti istituzionali del Presidente Lino Basilico nonché del Vice Presidente del C. R. L. Flavio Mocchetti il quale ha sottolineato l’importanza dell’attenzione verso gli speciali riconoscimenti che sono vere forme culturali ed aspetti positivi che solo il nome Ghisallo può evocare. E in questa ottica, per acclamazione, i Soci del Gruppo hanno ritenuto di nominare “Gibi” BARONCHELLI Presidente Onorario del G.S. Madonna del Ghisallo.
Il “Tista”, da qualche anno, è immancabile sostenitore, partecipe, estimatore di tante iniziative del sodalizio magregliese e le sue successive pacate e riflessive parole di ringraziamento hanno colpito gli astanti nel momento in cui, alla presenza di Rosy e Sergio Casartelli, ha ricordato quanto la fede può fare nei momenti più bui. Questa sua nomina, è sicuro, lo porterà ad avere ancora più amicizia ed impegno in quanto motivato da una carica che è riservata, statutariamente, ai Sommi Pontefici oltre che a quell’attuale vulcano di idee sportive che è Bruno Carraro, da sempre parte integrante del Gruppo Sportivo e sempre accompagnato dal fido amico, (Consigliere del sodalizio) Fiorenzo Andreatta (il braccio e la mente). A suggello di una solida coesione il Presidente Basilico ha premiato Baronchelli con due bottiglie davvero speciali (turate e ceralaccate come nelle migliori tradizioni e con tanto di medaglia argentea applicata), ed aventi un’etichetta con l’immagine di “Gibi” vincitore di un Giro di Lombardia. Uno spumante DOCG consegnato poi a tutti i presenti. Per le Signore le rose e i mazzi di fiori, come tradizione, preparati e consegnati dalla Vice Presidente del Gruppo Signora Giovanna Facchinetti Patelli.
Terzo punto saliente della giornata la consegna della 1a “Borraccia d’Oro Bartali e Coppi” a Mario Lanzafame. A questo punto, per giustamente valorizzare l’ambìto riconoscimento, ci si è dovuti affidare a un grande esperto della storia ciclistica, nonché culturale – storica – geografica in generale, come Claudio Gregori. Gregori ha tratteggiato l’aspetto di Mario corridore imbastendo, contemporaneamente, corsi e ricorsi storici in un 2023 che saranno i cento anni della prima Maglia Gialla di un italiano al Tour de France: Ottavio Bottecchia, i settant’anni della vittoria nel Campionato del Mondo di Lugano di Fausto Coppi, i cinquant’anni del trionfo nel Mondiale di Felice Gimondi a Barcellona.
Insomma Mario Lanzafame, nel turbinio di quei nomi, nel vedere accostato il nome “borraccia” a una simbolica rappresentazione con nomi di campioni, e non, che hanno servito fedelmente i propri capitani è parso davvero emozionato, un poco in difficoltà (forse da corridore ha sofferto di meno) ma felicissimo, onorato ed orgoglioso del Premio. Le sue parole di ringraziamento, poche ma sentitamente reali, hanno ben immedesimato il momento tra gli applausi e le foto di rito nelle quali anche Marino Vigna ha dato la sua giusta e grande immagine. Marino Vigna è un “habitué” della Festa che ha lasciato la sala un po’ prima di tutti per andare a trovare il suo grande e fraterno amico, e co – olimpionico, Luigi Arienti.