I generi esistono ancora? Si direbbe di sì per quanto riguarda la tipologia di telaio, in effetti, esiste quello aero, quello ultraleggero e spesso ne esiste anche uno da endurance, proprio come accade in casa Trek con i rispettivi Madone, Èmonda e Domane. La nuova Émonda però allarga i confini del suo utilizzo, strizzando l’occhio alla velocità e al comfort come mai era accaduto prima.
Nuovo carbonio, nuovo miracolo
Alla presentazione i numeri pubblicati da Trek avevano fatto il giro del mondo ed il motivo è semplice. Per Émonda si parla di un telaio che pesa meno di 700 grammi ed è 60 secondi all’ora più veloce nei tratti pianeggianti e ben 18 secondi all’ora più veloce in salita in tratti introno al 8%. Quindi, come potete ben immaginare, la nuova Émonda è più aerodinamica e per renderla così veloce è servito il miglior carbonio di sempre, ovvero l’OCLV 800 Series.
È proprio grazie a questo carbonio che Trek non è scesa a compromessi con il peso riuscendo a dare a questo telaio forme nettamente più aero. Non è stato un passaggio semplice, infatti, la casa americana ha investito in due anni di ricerca e sviluppo sfruttando software di modellazione all’avanguardia e l’aiuto di un team professionistico davvero potente.
Carbonio rivoluzionario. Si vede nei test e si sente su strada
Il carbonio OCLV 800 Series contiene fibre più resistenti del 30% rispetto a quelle utilizzate nel OCLV 700 Series, quindi Trek ha potuto così utilizzare meno materiale per ottenere le forme desiderate. Tubo per tubo tutto è stato ottimizzato, ovviamente per ottenere il profilo più leggero e contemporaneamente più veloce. Émonda è così, basta una vostra salita di riferimento per capire che è una piuma mentre sale con voi, ma è anche veloce ed è agile e precisa. « La nuovissima Trek Émonda offre il miglior equilibrio tra aerodinamica e leggerezza che abbia mai riscontrato su una bici », queste erano giusto le parole del nostro Vincenzo Nibali, entusiasta della bici su cui poi avrebbe affrontato la pazza stagione 2020.
Niente fronzoli, veloce e scattante
Il nuovo sistema attacco/manubrio Aeolus RSL, più aerodinamico e più leggero che mai, regala un inserimento nel mezzo davvero unico, il tutto esaltato dalla geometria H1.5 messa a punto con i professionisti del Team Segafredo, il massimo per una posizione in sella aerodinamica ma anche redditizia in salita. I freni a disco, la clearance ampia ( non esagerate con le dimensioni, un 25 basta e avanza ) e una zona del movimento centrale davvero granitica sono elementi su cui questa nuova Trek concentra parte della sua forza. La zona dello sterzo è scolpita dal vento, un frontale impreziosito dall’instradamento dei cavi nel telaio direttamente in questa zona.
Un montaggio di qualità, equilibrato anche nel prezzo
La versione in prova è la SLR 7 in cui spiccano le ottime ruote Bontrager Aeolus Pro 37 montate con pneumatici Bontrager R3 Hard Case Lite da 25, una accoppiata che premia versatilità e scorrevolezza. Ottima è anche la sella Bontrager Aeolus Elite della larghezza di 145mm, perfetta soprattutto in salita quando serve un bel supporto alla spinta. Il manubrio integrato Aeolus RSL ricorda quanto il sistema all-in-one abbia sempre molto da dire in termini di ottimi feedback di guida. Il gruppo completo Shimano Ultegra Di2 è una vera garanzia, quindi massima resa tanto da non scorgere quasi la differenza rispetto al Dura Ace.
Come va? Benissimo e non solo in salita
La versione in prova non vi costringe a vendere l’anima al diavolo, infatti, i 7599€ massimi di spesa sono certamente un prezzo da super bike, ma restano ben distanti da quelli della SLR 9. Mettiamola così, a questo cifre si può scendere a patto con il diavolo, portandosi a casa comunque un mezzo eccellente. Mi è piaciuta moltissimo l’avantreno di questa Émonda, del resto questa parte della bici resta sempre una zona molto delicata per i modelli super leggeri, ma qui zero incertezze, zero nervosismo.
Émonda SLR 7 si guida con facilità e tutto resta sempre ben prevedibile anche quando si vuole guidare con molta decisione. Il carro e i foderi posteriori assicurano nervo alla spinta sui pedali, una risposta che piacerà sicuramente agli scattisti puri. Questo aggiornamento fa di Émonda non solo una vera bestia da salita, ma anche una ottima bici per passisti veloci e per tutti quelli che vogliono divertirsi in salita ma anche menare in pianura. La solidità del telaio si sente in ogni frangente tanto da farvi pensare di avere sotto al sedere un mezzo aero a tutti gli effetti. La colorazione fa emergere con vigore i vari profili, ma se non vi accontenta, ricordatevi che c’è sempre Project One.