Questo weekend Jordan Sarrou ha conquistato il titolo di campione del mondo nel cross country 2020 dopo aver letteralmente dominato la gara. Il ventisettenne francese ha sorpreso tutti grazie alla lucidità con la quale ha gestito i sei giri del circuito in solitaria e la determinazione che lo ha portato ad arrivare solo al traguardo con 45“ sullo svizzero Mathias Fleuckiger, secondo.
Una volta superato l’olandese Vader alla fine del primo giro, Sarrou è rimasto in testa per tutto il resto della gara, lasciandosi alle spalle gli avversari a combattere per l’inseguimento, mentre proseguiva la sua cavalcata verso l’iride. Il francese ha conquistato l’oro dopo un’ora, 25 minuti e 37 secondi di corsa, alzando la bici infangata con orgoglio e lasciandosi andare alle lacrime di commozione insieme a Julien Absalon che lo attendeva al traguardo.
Una sorpresa per tutti, persino per il giovane neo campione del mondo che, nelle dichiarazioni a caldo, ha affermato di non riuscire ancora a crederci e di essersi solamente concentrato sulla corsa per tutto il tempo, quasi senza pensare a quale risultato sarebbe potuto arrivare.
A poche ore di distanza, il giovane vincitore – che ha affrontato la gara con le Sidi MTB Drako 2 ci ha raccontato che dopo la gara di Nove Mesto, la sua determinazione ha giocato un ruolo molto importante nella conquista dell’oro.
“E’ una sensazione incredibile” ha affermato, “alla quale ancora non mi sono abituato. La Coppa del Mondo è stato un buon terreno per testare le gambe e le sensazioni. Sapevo che ero in forma e il piano era quello di partire il più veloce possibile e correre in modo fluido, costante anche se senza pressione. La testa ha giocato un ruolo importante”
Titouan Carod, compagno di Sarrou sia in nazionale che in Absolute Absalon - si è classificato terzo, condividendo così da vicino la gioia del podio mondiale.
“Il mio primo podio in un mondiale nella categoria elite è stato a dir poco emozionante” ha dichiarato. “L’oro di Jordan ha reso questo giorno perfetto.”
Il Campione del Mondo si è anche soffermato sulle caratteristiche della MTB Drako 2 e del suo comportamento in corsa: “E’ stato essenziale avere ai piedi l’affidabilità di Sidi: il percorso era molto fangoso e tecnico, la MTB Drako 2 si è comportata benissimo, assicurandomi come sempre il giusto mix di rigidezza e resistenza, qualità fondamentali per gestire la gara senza preoccupazioni.”