Sudore più sacrificio uguale successo. È questo il motto di Andrea Vendrame, che si appresta a fare il grande salto nel World Tour e a vivere una nuova pagina della sua promettente carriera. Il 25enne trevigiano, passato professionista nel 2017 con l'Androni Sidermec, ha conquistato l'Oscar tuttoBICI Maglia Bianca che premia il miglior professionista Under 25. Grazie alla continuità di rendimento e al suo modo coraggioso di intendere il ciclismo, Andrea ha superato proprio in volata Gianni Moscon, che lo precede in questo albo d'oro voluto dall'ex pro' Nicola Miceli.
Quest'anno Vendramix, così lo ha ribattezzato il ds Marco Zen ai tempi della Marchiol, ha vinto la 4a tappa del Circuito de La Sarthe e il Tro-Bro Léon, si è piazzato 3° al Gp Larciano, 2° al Tour du Finistère, 2° nella 19a tappa del Giro d'Italia con arrivo a S.Martino di Castrozza, 5° al campionato italiano di Compiano, 4° alla Tre Valli Varesine, solo per citare i risultati più importanti conseguiti, meritandosi un contratto biennale con la Ag2r La Mondiale.
Ricaricate le pile?
«Sì, a inizio novembre sono stato in vacanza a Zanzibar 8 giorni con la mia ragazza Martina. Stiamo insieme da 4 anni, lei non sa molto di ciclismo, ma mi segue e ha in mano le chiavi del mio fans club insieme a una nostra amica. Tornati a casa ho iniziato la preparazione, che non è diversa rispetto agli inverni passati. La mia tabella prevede palestra con uscita in bici 3 volte alla settimana e altri 3 giorni solo bici da strada. Gianni Faresin, che mi segue negli allenamenti dai tempi della Zalf, mi concede un giorno a settimana libero per camminate o andare in mtb. In mezzo ai boschi mi diverto molto».
Il momento più bello di questa stagione?
«La vittoria al Tro Bro Leon è stata una grande quanto piacevole sorpresa. È una corsa stupenda e il fatto di essere il primo italiano a figurare nell’albo d’oro mi riempie d’orgoglio. Purtroppo non ho ricevuto in premio il famoso maialino, con cui ho solo potuto fare una foto dietro al podio. Gli organizzatori ci tengono affinché rimanga dentro i confini bretoni e quindi viene assegnato soltanto al miglior corridore locale. Non conoscevo questa particolarità e quando me lo hanno comunicato sono rimasto pure un po’ contrariato. Peccato perché già me lo immaginavo scorrazzare in giardino».
Quello da dimenticare?
«La tappa del Giro a San Martino di Castrozza: correvo in casa, davanti ai miei tifosi, ci tenevo a far bene e per colpa di problemi al cambio nel finale ho dovuto inchinarmi a Esteban Chaves. Un doppio salto di catena nelle fasi cruciali mi ha rovinato la festa, peccato. Un'altra delusione è stata l'esclusione dalla squadra per il mondiale. Ero all'apice della forma e nella selezione dei 16 azzurrabili di Cassani, che ringrazio per la considerazione, ma purtroppo non sono volato nello Yorkshire. La maglia della Nazionale l'ho vestita in poche occasioni, ma è sempre speciale».
Oltre a pedalare, che fai nella vita?
«Fino al 16 ottobre scorso, giorno in cui è mancata, gran parte del mio tempo lo dedicavo a nonna Lidia, per me come una seconda mamma. I miei genitori hanno divorziato quando avevo 3 anni, da quel momento mamma Nadia mi ha portato a casa di nonna a Santa Lucia di Piave. Sono cresciuto con lei e zio Paolo, che era giudice di gara e mi ha trasmesso la passione per il ciclismo. Alla mattina mi allenavo e nel pomeriggio stavo con lei. Ora che non c'è più devo ricostruirmi una routine. Mi piace tenermi informato, soprattutto su quanto può tornarmi utile per il mio lavoro. Per esempio leggo libri e articoli su internet dedicati alla preparazione atletica».
E studi francese.
«Oui. Già da qualche tempo ho assunto un insegnante privato con cui svolgo 4 lezioni a settimane da 2 ore l'una. Cambiando squadra e dovendomi integrare in una realtà internazionale voglio farmi trovare pronto, anche dal punto di vista linguistico. Sono molto legato alla Francia per via del bronzo conquistato agli europei Under 23 di Plumelec del 2016. Quell’esperienza mi ha permesso di scoprire una serie di gare che mi si addicono molto sia come percorsi che come sviluppi tattici, molto più anarchici ed imprevedibili rispetto a quelli delle prove italiane o del World Tour. Oltralpe ho centrato tutte e tre le vittorie ottenute nella massima categoria. Speriamo di continuare così. A proposito di Francia, il mio sogno nel cassetto è correre il Tour de France e vincere una tappa».
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ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI MAGLIA BIANCA
2018 Gianni Moscon
2019 ANDREA VENDRAME
GIÀ PUBBLICATI
Esordienti I° anno - Franco CAZZARÒ
Donne Eordienti - Federica VENTURELLI
Esordienti II° anno - Thomas CAPRA
Donne Allieve - Francesca BARALE
Donne Juniores - Sofia COLLINELLI