Riportiamo dalla brochure del Giorno della Scorta (Faenza, 24 novembre 2019) i dati del Ministero dell’Interno e dalla FCI relativi alle scorte tecniche ed agli ASA, commentati da Silvano Antonelli.
Ministero dell’Interno
2018 2018 2019 2019
Compartimenti P.S. sc. tec. ASA sc. tec. ASA
Abruzzo e Molise 64 79 54 28
Calabria 2 0 1 19
Campania e Basilicata 38 0 19 42
Emilia-Romagna 162 919 143 969
Friuli Venezia Giulia 128 0 73 0
Lazio e Umbria 143 379 121 337
Liguria 65 22 56 54
Lombardia 299 224 249 477
Marche 75 322 66 436
Piemonte e Valle D’Aosta 94 349 155 654
Puglia 32 67 33 44
Toscana 214 986 194 1068
Sardegna 23 0 49 0
Sicilia 46 0 29 0
Trentino A.A. + Belluno 83 526 85 337
Veneto (escluso Belluno) 167 826 148 807
TOTALE 1.635 4.699 1.475 5.272
SCORTE TECNICHE IN CALO, ASA IN CRESCITA
Dopo un paio d’anni di sostanziale stabilità con piccoli segnali di crescita, improvvisamente, il numero delle scorte tecniche cala del quasi 10%. Una contrazione inaspettata, senza apparenti segnali premonitori, forse data da fattori contingenti, come la mancata continuità tra scadenza e rinnovo delle abilitazioni o possibili rallentamenti nella programmazione dei corsi. Oppure data da ragioni più specifiche, quali ad esempio i costi di iscrizione ai corsi, i costi del tesseramento, l’insufficiente promozione e valorizzazione del ruolo, le inadeguate tutele assicurative connesse al tesseramento, la mancata affermazione di questa figura all’interno dell’art. 12 del Codice della Strada. Può essere infine, che a forza di rinunciare all’organizzazione di corsi o sessioni d’esame per numeri di candidati poco consistenti, che non garantirebbero i dovuti equilibri finanziari e d’impegno, si sia un poco alla volta determinato un danno complessivo piuttosto sensibile, frutto di apparenti ed innocue rinunce territoriali. Nel contempo, per alcuni Comitati Regionali le entrate di bilancio trovano conforto anche dai proventi dei corsi di formazione, che in prospettiva poco potrebbero conciliarsi con una insufficiente promozione della figura della scorta tecnica, soggetto di pubblica utilità, che la FCI ha il compito di sostenere anche da un punto di vista quantitativo vista la delega ricevuta dal Coni e dal Ministero dell’Interno. Fortunatamente, il quadro appare diverso per gli ASA, cresciuti null’ultimo anno del 12%. Ci sono stati anche tempi migliori, basti pensare al picco del 2013 con 7.644 abilitati, tuttavia, il trend di recupero appare significativo, di conforto per l’applicazione del nuovo disciplinare tecnico che a questa figura dedica particolare attenzione, prescrivendone un maggior utilizzo, anche in termini di obbligatorietà. La formazione e l’abilitazione di questi soggetti non conosce ancora le criticità dei cugini delle scorte tecniche, ma sarebbe un errore non pensare a forme di sostegno, incentivandone la promozione attraverso scelte come quella adottata in Piemonte con il protocollo d’intesa tra il Comitato Regionale e la Regione. Occorre valutare con sensibilità i costi di accesso ai corsi, dove i partecipanti sono spesso pensionati o di condizione modesta, così come fare leva sulla forme di tutela, non sufficientemente valorizzate o proposte a condizioni accettabili. La FCI, ad esempio, per le sue gare, con la tessera ASA assicura i rischi di infortuni e responsabilità civile al costo annuo di € 30,00. Questa offerta però, nei fatti, è respinta: in Italia, su 5.272 abilitati ASA soltanto 49, ovvero 0,9%, sono quelli ad averla richiesta nel 2019, e solo in poche regioni (Piemonte 23, Lombardia 6, Veneto 11, Toscana 5, Lazio 4). Dati e situazioni che, al di là delle varie opinioni, non dovrebbero sfuggire all’attenzione di chi pensa che gli ASA siano una preziosa opportunità da coltivare.
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Motostaffette e scorte tecniche tesserate alla FCI
2015 2016 2017 2018 2019
Abruzzo 27 21 24 33 28
Basilicata 23 19 18 16 10
Bolzano 5 0 6 6 4
Calabria 4 0 2 2 2
Campania 6 9 9 8 10
Emilia-Romagna 120 125 117 105 103
Friuli V.G. 51 60 92 93 68
Lazio 23 5 33 24 26
Liguria 51 44 44 48 51
Lombardia 259 257 227 245 226
Marche 53 62 54 52 64
Molise 3 5 3 3 2
Piemonte 55 67 70 71 87
Puglia 18 10 10 5 2
Sardegna 0 0 0 0 12
Sicilia 0 0 0 0 0
Toscana 163 153 155 155 142
Trento 52 60 67 72 70
Umbria 7 6 5 7 3
Valle D’Aosta 3 3 2 1 1
Veneto 139 134 133 143 122
TOTALE* 1.062 1.040 1.071 1.089 1.036 di cui 840 scorte tecniche e 196 motostaffette
NUMERI E TENDENZE
Nel 2018, delle 1.635 scorte tecniche rilevate dal Ministero dell’Interno, 862 erano quelle tesserate alla FCI, vale a dire poco più della metà (52,7%). Nel corso del 2019 la FCI, tra le sue fila, ne perde 22, registrando un calo del 2,56%. Le restanti 733 subiscono invece una contrazione di 138 unità, pari al 18,82%. Ciò significa che nell’ultimo anno, la “moria” di scorte tecniche che operano senza tessera federale o negli Enti di promozione sportiva, è stata cinque volte tanto quella registrata nell’ambito della FCI. Sono calcoli fatti su piccoli numeri, da cui sarebbe azzardato trarre tendenze certe, ma pur sempre numeri sufficienti a segnalare dove potrebbero essere le insorgenti criticità.
Può essere che la flessione segua di pari passo la riduzione del numero complessivo delle corse su strada e di una trasformazione di queste verso il fuori strada, anche se in parte il dato dovrebbe riequilibrarsi col crescente numero di scorte richiesto per le corse tradizionali. Può essere che molte manifestazioni del variegato mondo amatoriale non offrano sufficiente appeal per tenere alimentato l’impegno verso questo particolare genere di servizio. Ma potrebbe esserci anche una ragione più di fondo: negli ultimi anni, il Coni, attribuendo la regolamentazione, la formazione e la selezione delle scorte tecniche unicamente alla FCI, ha di fatto tolto agli Enti di promozione sportiva ogni ragione per sentirsi responsabilmente coinvolti nella promozione di questa figura, lasciando spazi non completamente coperti da altri, con le conseguenze che adesso incominciano ad affiorare.