Buongiorno gentile Direttore,
Scrivo queste righe a seguito di un video che ho pubblicato nella giornata di venerdì.
Da diversi anni gravito attorno al mondo del ciclismo, da corridore sono passato ad avere a cuore il ciclismo giovanile, cercando di dare la possibilità a giovani ragazzi under 23 di correre nella categoria con tutti gli sforzi che ne conseguono, da parte loro ma sicuramente anche da parte di chi si trova a cercare le risorse economiche per affrontare una stagione agonistica. Inoltre da qualche anno il mio lavoro è quello di bike guide, accompagno clienti in bicicletta in Italia e in Europa, nessun nome di alcuna società, non scrivo per aver alcuna pubblicità ma perché ho il piacere di fare un breve chiarimento dopo le mie parole di venerdì appunto.
Mi capita a volte, non più tanto spesso ormai devo dire, di registrare qualche video dove parlo di argomenti di attualità inerenti alle due ruote. Durante l’ultimo video da me pubblicato ho parlato di ciclismo amatoriale, precisamente della posizione di Tommaso Elettrico, cicloamatore che recentemente ha vinto per la terza volta la Maratona delle Dolomiti, alla quale ero presente con alcuni clienti thailandesi. La mia riflessione riguardava particolarmente la grande ipocrisia e invidia che mi è parso di percepire attorno alle Granfondo, senza addentrarmi troppo nello specifico, proponevo una analisi sul ciclista pugliese, visto come il “Male Assoluto” specialmente dopo essere comparso sulla Gazzetta dello Sport in una pubblicità di Colnago, marchio che sponsorizza l’atleta.
Durante la mia, devo ammettere concitata disamina, ho “tirato in mezzo” la vostra redazione con una definizione che oggettivamente non vi compete essendo, per altro a tutto diritto, la piattaforma on-line di riferimento per ciò che concerne il ciclismo.
Evidentemente la mia è stata un’uscita sfortunata, brevemente credevo che la polemica potesse essere un po’ più accesa aggiungendo questo elemento, sbagliando, e inoltre durante la “foga” più o meno agonistica - mi passi il parallelismo - ho bersagliato il “nemico” sbagliato, che doveva essere nelle mie intenzioni il “MERCATO”, quel mercato che relega realtà più o meno piccole e indipendenti, specie per ciò che riguarda il ciclismo giovanile, a raccogliere le briciole, a non avere spazio mediatico di rilievo, a non avere la possibilità di trovare una grande azienda disposta a investire in un progetto, se non con la fortuna di incontrare una compagnia con un patron realmente appassionato.
Detto ciò, vorrei scusarmi con la redazione di tuttobiciweb per il mio poco simpatico epiteto nei loro confronti, e con Lei personalmente. Ultimissima cosa, complimenti a Lei per essere un direttore con le palle, mi ha chiamato personalmente per un confronto quando poteva non farlo o fare chiamare semplicemente qualcun altro al posto suo.
Con stima,
Amedeo Tabini