Vittoria!!! Vittoria per il mondo delle scorte tecniche e dei volontari della sicurezza nel ciclismo. Oggi, alle ore 10,00, la scorta tecnica Maurizio Morelli, ingiustamente condannata 4 anni fa dal Giudice di Pace di Macerata, è stata assolta in appello - con formula piena - dal Tribunale di Macerata. Il fatto non sussiste!
Morelli, motociclista marchigiano, durante il 18° “Trofeo Maria Santissima Addolorata” del 6.9.14, mentre svolgeva la sua funzione di scorta, era venuto a collisione con una moto condotta da un signore che in modo arrogante non accettava di uscire dal percorso di gara in cui si era abusivamente e consapevolmente inserito.
In primo grado, colpa dell’inesperienza di chi doveva giudicare la specifica materia e grazie alla manipolazione dei fatti da parte della controparte, il Morelli veniva condannato per «lesioni personali colpose» per avere agito con imprudenza e negligenza (art. 590 del C.P.P.). Una sentenza inedita e sorprendente, che per la prima volta apriva alla responsabilità penale oltre a quella civile.
Allora si gridò allo scandalo di una scorta tecnica condannata nell’esercizio delle sue funzioni.
Oggi finalmente la verità grazie alla tenacia e alla competenza dell’Avv. Celestino Salami, difensore del Morelli, la cui memoria difensiva sarà presto resa pubblica del G.S. Progetti Scorta perché, insieme alla sentenza di assoluzione che sarà resa nota nei prossimi 90 giorni, venga offerto un importante riferimento giuridico-legale per vicende di questo genere.
Il Giudice monocratico Daniela Bellesi del Tribunale di Macerata ha oggi assolto la scorta tecnica Maurizio Morelli, sostanzialmente per tre ragioni: a) nello spazio tra inizio e fine gara, sono sospese le normali norme della circolazione stradale; b) il Morelli non ha tamponato la controparte, bensì è stato travolto da chi imprudentemente gli ha tagliato la strada; c) a violare le regole della prudenza e della perizia è stato esclusivamente chi, consapevolmente, transitava in uno spazio interdetto alla normale circolazione stradale.
Seppure con 4 anni di ritardo è stata fatta giustizia! e questa è una gran bella notizia per tutti quelli che, a costo di inconvenienti di questo genere, si prodigano con passione e professionalità per la sicurezza nel ciclismo su strada.
E’ una vittoria anche per le regole che, su questo fronte, il Ministero dell’Interno e la Federazione Ciclistica Italiana hanno negli anni sapientemente costruito.