Gareggiare alla Granfondo Stelvio Santini è cosa già dura di per se, farla su una bicicletta a scatto fisso sembra cosa impossibile. Ma si sa che lo Stelvio è stato teatro di grandi e piccole imprese. Ed è quella che si accinge a fare Alessandro Bruzza del Team Cinelli che metterà a prova tutta la forza delle sue gambe che in questi mesi ha potuto sviluppare grazie ad allenamenti mirati integrati con l’elettrostimolazione di Compex. Ad assistere Alessandro “The King” Bruzza, nella granfondo valtellinese il prossimo 2 giugno, ci sarà il compagno di squadra Paolo Castelli, il Compex Coach Leonardo De Florio e tutto il team Compex, pronto a documentare “live” l’impresa fixie.
Cosa serve per poter partecipare a una gara imperdibile, capace di portare sulle strade valtellinesi 3.500 appassionati del mondo delle due ruote, come la Granfondo Stelvio Santini? Sicuramente passione, cuore e gambe. E per poter affrontare il percorso lungo della competizione su una bicicletta a scatto fisso, cosa sono necessari?! Beh, certamente allenamento, tanta potenza e un po’ di pazzia. Pazzia che di certo non manca a quelli del Team Cinelli, squadra nata nel 2014 con l’obiettivo di riunire i migliori riders del panorama mondiale fixie e di far loro correre i più prestigiosi criterium a scatto fisso nel mondo.
GRANFONDO STELVIO SANTINI IN FIXIE
A dare il via, un anno fa, a una impresa folle era stato il team manager della squadra Davide Belfiore che aveva testato la sua scatto fisso lungo i 3.053 metri di dislivello e i 137 chilometri del tracciato medio della Granfondo Stelvio Santini, non senza qualche complicazione. «La difficoltà più grossa è stata nel rapporto scelto, ho optato per un 46x18 che si è rivelato perfetto per affrontare lo Stelvio – racconta Davide un anno dopo – ovviamente nei tratti in cui ho trovato dislivelli importanti è stata dura e in discesa, con quel rapporto, è molto difficile raggiungere grandi velocità, per non parlare di due forature causate dal surriscaldamento dei tubolari. La sfida maggiore è stata però la risalita di Teglio: una salita stretta, ripida e che non spiana, e mettere il piede a terra avrebbe voluto dire non riuscire a ripartire e farsela a piedi».
IL TEAM CINELLI CI PROVA ANCORA
E per l’edizione numero otto della Granfondo Stelvio Santini in programma domenica 2 giugno quelli del Team Cinelli hanno deciso di riprovarci con un altro componente della squadra: Alessandro “The King” Bruzza. E lui, ovviamente, alzerà l’asticella, perché tenterà il percorso lungo, quello di 151 chilometri, quello con 4.000 metri di dislivello, quello con il Mortirolo! Un’impresa che non compirà da solo ma con il compagno di squadra Paolo Castelli che sarà al suo fianco con una bici da strada normalissima perché: «Uno dei problemi maggiori che Davide ha riscontrato l’anno scorso è stato correre in autonomia, e quindi poco fornito di viveri, acqua e materiali per assistenza tecnica – commenta Alessandro “The King” – e lui stesso mi ha consigliato di farla con una persona che possa farmi assistenza e fornirmi tutto il necessario per bere e mangiare durante il percorso, oltre che all’abbigliamento tecnico per le discese e supportarmi con l’attrezzatura tecnica necessaria in caso di imprevisti alla bici».
DETERMINAZIONE, FORZA E COMPEX ALLA BASE DELLA SFIDA
E così la prima domenica di giugno Alessandro compirà la sua follia e metterà a prova la forza di cui è dotato, elemento fondamentale in una prova di ciclismo, soprattutto se in salita. Avere forza, però, non basta, soprattutto di fronte a una sfida come questa: «L’allenamento specifico di forza, attraverso esercizi diretti al mantenimento della stessa, permette un miglioramento della composizione muscolare con evidenti miglioramenti prestazionali anche in sport di endurance – spiega Leonardo De Florio Compex Coach per l’Italia - tuttavia in una sfida come questa entra in gioco il concetto di forza resistente e quello di equilibrio muscolare. Diventa quindi fondamentale allenarsi in maniera specifica per far sì che i muscoli agonisti non prevalgano troppo sugli antagonisti e viceversa».
A questo si aggiunga che è importante la capacità dell’atleta di ascoltare i segnali del proprio corpo e regolare di conseguenza la cadenza di pedalata per poter recuperare adeguatamente nei tratti che lo permettono, in vista dei pezzi che necessitano, invece, di una espressione di forza prolungata. Ma come ha fatto Alessandro a sviluppare una forza tale da consentirgli di tentare un’impresa simile? «Preparazione, determinazione, testa e cuore sono sempre alla base di tutto – sottolinea Alessandro – ma quest’anno mi sono accorto di avere più forza nella gambe rispetto alla stagione scorsa e ciò è stato possibile grazie all’utilizzo mirato di Compex».
L’ELETTROSTIMOLAZIONE NEL PIANO DI ALLENAMENTO
È stato lo stesso Leonardo, responsabile della formazione e della preparazione del programma ‘Atleti Compex’, ad avere seguito personalmente l’integrazione dell’elettrostimolazione nei programmi di allenamento di Alessandro. «Innanzitutto, è importante valutare il normale piano di allenamento dell’atleta, la fase della stagione in cui si trova e supportare l’atleta nel recupero, per evitare l’overtraining – continua Leonardo – e poi si procede con l’integrazione dell’allenamento con programmi di forza associati, prima o dopo, al normale training specifico in bici. Oltre a questo, si migliora la core stability, un paio di volte la settimana, e si aggiunge il programma capillarizzazione, possibilmente tutte le sere e lontano dagli allenamenti, così da forzare l’irrorazione di sangue nel muscolo allenato, innalzare la soglia di gestione del lattato e dare uno stimolo angiogenico alla zona trattata».
Forza, motivazione e determinazione non mancheranno quindi ad Alessandro. Non resta che fargli il tifo e seguirlo sui canali social di Compex, chilometro dopo chilometro, in questa sua impresa.