Settimana scorsa abbiamo sbirciato dietro le quinte di Vittoria Industries Ltd. scoprendo come nascono le gomme più performanti al mondo del gruppo industriale internazionale che produce pneumatici e ruote da gara di alta qualità per bici da corsa, MTB e biciclette sportive.
Visitando gli stabilimenti tailandesi, non distanti da Bangkok, in compagnia di colleghi provenienti da tutto il mondo, abbiamo potuto ammirare da vicino le varie fasi di produzione, restando a bocca aperta per quanto lavoro c’è dietro un prodotto spesso sottovalutato dal ciclista comune, ma fondamentale per la sicurezza e la prestazione.
A Rayong vengono composte le mescole. I prodotti chimici vengono assemblati grazie a mezzi computerizzati e al lavoro certosino di numerosi addetti che compongono una “pozione magica” di cui loro stessi non conoscono gli ingredienti ma solo le sigle in codice. La sicurezza è un aspetto molto importante, alcuni segreti di produzione devono restare tali tanto che in alcuni reparti è vietato l’uso di cellulari con fotocamera e anche gli ingegneri a capo dei diversi progetti conosco solo parte dei processi.
Il composto che si forma insieme alla gomma (di cui il 30-40% è naturale e proviene da piantagioni locali) passa attraverso diversi macchinari che grazie a presse e calore partoriscono i diversi tipi di mescole prescelte. Dalla prima all’ultima fase, che consiste nell’asciugatura del composto, passano 8 ore durante le quali 20 pezzi per ogni lotto vengono sottoposti a svariati test che ne accertano la qualità.
Entro 7/10 giorni al massimo il materiale deve arrivare a Bangphu, dove si confeziona il pneumatico completo, altrimenti la mescola viene riciclata. In questo secondo stabilimento è presente l’unico estrusore al mondo in grado di mescolare 4 composti in un solo battistrada. Si tratta di un'impressionante macchina ad alta tecnologia che è anche un vero miracolo dell'ingegneria. È lunga 65 mt (dopo che è stata allestita gli è stata costruita attorno la fabbrica) ed è costata 4 milioni di euro (l’insieme dei macchinari invece è frutto di un investimento pari a 60 milioni!). Lavora 14 ore al giorno, producendo 4 mt al minuto, vale a dire circa 20 gomme ogni 60 secondi.
Nelle fasi successive la produzione entra nel vivo tra colle messe a mano e cuciture ultra precise, passando per rulli, forni e vapori in cui avviene la vulcanizzazione delle gomme. Tutto è pulito e curato nel dettaglio, non è ammissibile contaminare il composto che viene controllato più e più volte da scanner, metal detector e addetti ai lavori.
Come la catena di montaggio, anche il reparto di ricerca e sviluppo non smette mai di funzionare per offrire ai clienti prodotti personalizzati e di alto livello, in qualsiasi angolo del mondo verranno usati. Si controllano le misure (la tolleranza è di 0,1 millimetri rispetto al profilo master), la precisione dei contorni, il colore, le reazioni a umidità, raggi UV, urti e gravità, il comportamento sui diversi terreni, la risposta all’ozono e a qualsiasi condizione atmosferica, il tempo di frenata, la pressione massima (per gli standard di Vittoria deve essere almeno del doppio rispetto a quanto verrà riportato sulla confezione) e infine la durevolezza con test sui prodotti finiti che viaggiano no stop 24h su 24 su 60 tamburi che non si fermano fino al raggiungimento di 5.000 km per le ruote da strada e 3.000 per quelle da mtb. Dei 1.500 dipendenti di Vittoria in tutto il mondo il 10% è composto da addetti al controllo qualità.
Abbiamo ammirato con stupore e meraviglia un lavoro certosino e complesso, che porta alla produzione degli pneumatici numero 1 al mondo per affidabilità e performance. La prossima volta che saliremo sulla nostra bici, guarderemo queste meravigliose gomme con un occhio diverso. Quante ne hanno passate prima di arrivare da noi.
foto Danial Hakim / Vittoria