Nei giorni scorsi abbiamo potuto conoscere da vicino il mondo di Vittoria Industries Ltd. Con il CEO Giovanni Mazzola e parte del suo staff siamo stati a Bangkok, in Tailandia, e abbiamo visto da vicino come nascono le gomme più performanti al mondo del gruppo industriale internazionale che produce pneumatici e ruote da gara di alta qualità per bici da corsa, MTB e biciclette sportive.
Rispetto alla sede di Brembate (Bg) ci aspettavamo di incontrare una realtà diversa, meno avveniristica e più naif, invece ci siamo dovuti ricredere. Visitando gli stabilimenti di Rayong e di Bangphu siamo rimasti davvero impressionati, positivamente.
Oltre alla tecnologia avanzatissima e alla pulizia maniacale di ogni reparto produttivo, ciò che ci ha colpito è la netta maggioranza di donne. Dalle responsabili alla creazione delle mescole alle addette al controllo qualità, davanti ai microscopi o con un filo in mano, fino ai ruoli dirigenziali, tutti appannaggio di donne. A capo dei 1.100 dipendenti di Vittoria attivi in Tailandia c’è Penparn Kiatamornvong, che da 28 anni lavora per Lion Tyres. Con il sorriso, caratteristica tipica della popolazione tailandese, e il suo forte carattere riesce a tenere a bada una squadra numerosa e di assoluto livello.
«Non dovete sorprendervi, in Tailandia le ragazze possono vantare un’educazione migliore dei ragazzi. La maggior parte frequenta l’università o scuole internazionali, in una compagnia come questa le posizioni più alte sono occupate da chi conosce bene l’inglese. - ci racconta camminando tra i macchinari che producono 25.000 gomme al giorno per un totale di 1 milione l’anno. - Statisticamente la popolazione è composta da più donne, in più queste lavorano più duramente dei colleghi uomini. Vittoria ricerca l’alta qualità e la precisione, non c’è da stupirsi quindi che il 70% delle nostre lavoratrici siano donne e che tutti i ruoli di responsabilità siano ricoperti da donne».
Penparn ha un passato nella farmaceutica e ha dedicato tutta la sua vita alla carriera. I colleghi di tutto il mondo spendono parole al miele per lei. Le sue capacità sono evidenti. «Personalmente sono orgogliosa e felice della mia professione, lavoro sodo e con passione. Chiedo lo stesso a chiunque lavori in questa azienda. Abbiamo 130 persone deputate al controllo qualità, puntiamo alla perfezione». Ci saluta con l'immancabile inchino a mani giunte e via. La macchina produttiva non si ferma mai.
A spazzar via i nostri preconcetti ci pensa anche Rudie Campagne, fondatore e presidente di Vittoria: «Quando uno pensa all’Asia gli vengono in mente le banane e le scimmie, invece c’è molto di più. Basti pensare che qui hanno sede le più grandi aziende al mondo. Per noi la sicurezza è fondamentale. Inoltre privilegiamo contratti di lunga durata (gli stipendi degli operai sono del 10-15% più alti rispetto alle altre multinazionali che hanno base in Tailandia, ndr) e servizi per noi improrogabili (infermeria, mensa, trasporti…). Una volta formato il personale vogliamo tenerlo il più a lungo possibile. Il livello della condizione lavorativa dipende dal management, non da in che angolo del pianeta sei. Se le cose vanno male, è sempre colpa di chi comanda». Anche se vanno bene, come in questo caso.
foto Danial Hakim / Vittoria