Ci sono tante GF nel panorama internazionale, ma difficilmente si potrebbe trovarne una così organizzata bene come la Granfondo Gimondi Bianchi. Ieri tutto è andato per il verso giusto, forse noi partecipanti avremmo solo chiesto qualche raggio di sole e una temperatura tipica del periodo che stiamo vivendo, ma bisogna togliersi il cappello e fare i complimenti a tutto il team organizzativo.
Partenza emozionante, più di 4.000 partenti in fila accanto allo stadio di Bergamo ed in prima fila lui, il mito, Felice Gimondi. Partenza rapida, a tratti molto veloce verso il Colle dei Pasta e poi verso il Colle Gallo, la prima vera asperità della giornata. Qui molti hanno potuto fermarsi già al primo dei cinque ristori, dopo tutto, avendo preso posto ordinatamente in griglia di mattino presto, anche se la gran fondo era iniziata da appena 30 km, non è stata un’idea così malsana quella di bere qualcosa e spizzicare un po’ di frutta fresca. Le persone che ci hanno accolto nei ristori sono state stupende, educate e pazienti anche nei confronti di chi forse non ha ancora compreso il vero spirito delle gf…
La Gimondi promuove il rispetto per l’ambiente, motivo per cui ai ristori erano ben presenti cinque Ecozone in cui era possibile lasciare a terra le carte delle barrette e le borracce usate.
Tralasciamo i soliti fenomeni che sorpassano ovunque, creando in alcune situazioni momenti di pericolo per gli altri partecipanti. Purtroppo ne esistono alcuni che affrontano queste manifestazioni con comportamenti non idonei, ma il popolo degli educati, la stragrande maggioranza, comincia a non tollerare più alcuni atteggiamenti e questo è estremamente positivo.
Molto bella e panoramica la lunga salita verso Selvino, soprattutto gli ultimi tornanti e ancor più pregevole la piazza in cima che accoglieva un bellissimo ristoro ed uno dei diversi punti di assistenza meccanica distribuiti lungo il percorso. Via quindi in discesa con qualche brivido visti i 7°C trovati scendendo da Selvino, ma dopotutto questa strada è molto fresca anche nelle giornate soleggiate. L’asfalto non è perfetto in tutti i punti, ma in nessun tratto è mai mancata la sicurezza. I partecipanti a questo punto hanno incontrato il primo vero bivio, infatti, terminata la lunga discesa, era possibile imboccare la deviazione verso il percorso corto o continuare verso il medio e il lungo.
Riprendendo la salita verso il “medio”, abbiamo potuto godere di un susseguirsi di tornanti spettacolari incastonati nella roccia pedalando verso Costa d’Olda e Forcella di Bura, paesaggio impreziosito da diverse piccole cascate e dal passaggio del Torrente Enna.
In cima a Forcella di Bura lo sguardo poteva spaziare verso le cime delle montagne innevate, uno spettacolo fuori stagione che ha regalato fotografie importanti, soprattutto per chi ha voluto portarsi a casa qualche ricordo in più. Da qui giù in picchiata verso Bergamo, felici per la giornata perfetta! Dopo il traguardo, la consueta medaglia celebrativa e via al pasta Party posizionato nel Lazzaretto, Headquarter fondamentale per la Gimondi.
Dare un voto ad una manifestazione come questa è davvero semplice, ottimo, anche perché i meriti organizzativi sono sotto gli occhi di tutti i partecipanti. Sono certo che questa granfondo possa essere presa come un modello assoluto per spiegare all’estero come si organizzano le prove amatoriali nel nostro paese.
Penso che i ciclisti abbiano corso in condizioni molto sicure, con un traffico ridotto davvero all’osso per rimanere concentrati solo sulle migliori traiettorie.
Non ci rimane altro che aspettare la prossima edizione!
Giorgio Perugini