Dopo una settimana di bici, arrivati a Gerusalemme, è giusto scendere di sella per andare a visitare la capitale di Israele. Nei giorni precedenti abbiamo visto e praticato tanto sport nelle migliori condizioni possibili: sole, buone strade e pochissimo traffico. E’ uno dei temi, lo sport, su cui il governo nazionale ha deciso di investire per rilanciare la sua immagine all’estero. Per questo sono in programma una serie di eventi internazionali legati al running (maratona di Galilea a Gennaio, nel deserto del Negev e Telaviv a febbraio, di Gerusalemme 17 marzo, Legionrun il 12 aprile, Bible Marathon 21 ottobre, Desert Marathon 17 novembre ) di nuoto (Sea of Galilee Crossing), triathlon (Israman di gennaio e Womens Triathlon il 27 magigo), ciclismo ( 18-19 maggio la Valley Race di mtb, la Granfondo Deadsea, 16-17 settembre Epic Israel).
“Lo sport è vita e noi vogliamo dare al nostro Paese un’immagine positiva” ci spiegano alcuni rappresentanti del ministero del turismo. In effetti la vita nella città di Davide sembra non mancare.
Appena entrati nelle mura cittadine, da una delle sue porte, il mio amico francese, Philippe Lesage, direttore del visto Velo101.com mi racconta di come sarebbe bello organizzare qui una kermesse ciclistica. La coreografia in effetti sarebbe fantastica. Visto il pavimento in lastricato cerco di dissuaderlo, forse potrebbe andar bene una prova di ciclocross o mtb. Anche quando siamo al muro del pianto con la sua enorme piazza mi ribadisce che lì ci starebbe bene un arrivo come quello di Siena delle Strade Bianche. Ci ridiamo sopra e riprendiamo il nostro giro.
Sono tanti i militari che armati presidiano i confini tra un quartiere e l’altro. Quartiere ebraico, musulmano, cristiano e armeno. Molti sono giovanissimi militari, ragazzi e ragazze. La leva obbligatoria dura infatti 3 anni per i maschi e 2 per le donne. Se sia una buona soluzione non lo so. Di certo si respira un’aria di controllo generale e di rispetto delle regole.
Tutto ha un alone di magia con profumi e luci unici. Vi sono luoghi citati dalle sacre scritture e della vita di Gesù: La via Dolorosa, il Golgota dove è stato crocifisso, la pietra su cui è stato deposto, la tomba, i tanti luoghi del Vangelo (l’orto del Getsemani, il monte degli Ulivi, il monte di Sion, il villaggio di Betania). Siamo al centro del mondo religioso cristiano, ortodosso e mussulmano. La città santa abbattuta e ricostruita più volte. È facile capire l’equilibrio precario su cui poggia il sistema anche solo dalla difficoltosa gestione della Basilica del Santo Sepolcro in condivisione tra cattolici, ortodossi, armeni, giacobiti, etiopi.
Siamo ciclisti e di equilibri precari ce ne intendiamo, quindi il nostro feeling con questa realtà è totale. Una città, che a dispetto dei suoi conflitti appare meravigliosa e che con la pace è paradisiaca.
Riprendiamo le nostre bici che è tempo di rientra in Italia dove nel frattempo è arrivata la primavera...
Pietro Illarietti
foto Sjors Beukeboom
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