Sabato scorso a Maggiora la presentazione del libro “…su per il Belmone La grande storia del ciclismo a Maggiora” di Emanuele Poggia è stata una bella occasione per fare una salto indietro nel tempo. Dal 1945 al 1974 il paese di Maggiora è stato protagonista di un evento ciclistico che aveva un grande seguito. Il libro arriva a cinquant’anni da quella ultima edizione.
Andiamo a vedere questa salita del Balmone: corta ma impegnativa, sembra una delle tante “cote” che troviamo nelle classiche del nord. Intanto fa un certo effetto, quella prima edizione datata 16 agosto 1945. Il nostro Paese è appena uscito dalla guerra, ma a Maggiora hanno subito voglia di guardare avanti. Il ciclismo è lo sport più seguito, vogliono vedere i grandi campioni.
A vincere la prima edizione di 45 chilometri, su strade non ancora asfaltate, era stato Orfeo Falsiroli. Ma noi facciamo subito un balzo in avanti, siamo nei favolosi anni Sessanta quando il Circuito di Maggiora, a pieno titolo, viene consacrata la “classica” dei circuiti ad ingaggio.
“Era una gara molto dura – racconta Franco Balmanion – impossibile trovare intese, ad emergere finiva per essere il migliore”. Balmanion ne ha vinto ben 3 edizioni: 1966, 1967 e 1969 a fronte di ben 11 partecipazioni. “Correvo sulle strade di casa – incalza il vincitore di due Giri d’Italia – il calore dei tifosi, al Giro come nel Circuito contribuivano nell’aumentarmi le forze, per questo ne ho vinto ben tre edizioni”.
Sono passati più di cinquant’anni dall’ultima apparizione di Balmanion sul circuito, era il 1971 e fu costretto al ritiro, ma sabato è stato accolto con lo stesso entusiasmo di allora.
Voi direte, era solo un circuito ad ingaggio? Ma non è così. Maggiora rappresentava l’essenza dei circuiti, un mondo a parte. Basti pensare che i ciclisti arrivavano al mattino e veniva accolti nelle case, per pranzare e cambiarsi, in quanto la gara si svolgeva nel pomeriggio.
Cosa non dire poi dell’edizione del 1965 vinta da Marcello Mugnaini (Maino) in volata davanti a Imerio Massignan (Ignis). Lo scalatore vicentino aveva tentato lo sprint, ma era rimasto chiuso tra Mugnaini e il pubblico. Massignan si rivolse alla giuria presentando reclamo e chiedendo la squalifica di Mugnaini in quanto riteneva di essere stato danneggiato.
Povero Imerio, grandi imprese ne ha fatte tante, ma purtroppo di corse ne ha vinte poche, almeno il Circuito di Maggiora potevano concederglielo.
Quel 15 agosto del 1965 passerà alla storia, il pubblico rumoreggia per la vittoria di Mugnaini, ma anche per il ritiro di Felice Gimondi. Aveva appena trionfato al Tour de France e le richieste per disputare circuiti arrivavano da tutta Europa e in modo particolare dalla Francia.
Quel ritiro resterà un mistero, un guasto meccanico oppure un aereo che non poteva attendere la fine del Circuito di Maggiora. Ad ogni modo Gimondi saprà farsi perdonare nel 1970 vincendo alla grande davanti a Michele Dancelli e Franco Bitossi.
Ancora una curiosità, nel 1974, che sarà poi l’ultima edizione, arrivano al traguardo solo in sette ciclisti, indovinate chi domina la corsa? Non può essere che lui, Eddy Merckx. Altri tempi basti pensare che Merckx con i compagni di squadra era giunto a Maggiora da Arcore, dove aveva sede la Molteni, in bicicletta. Navigatori e cellulari non esistevano, avevano persino sbagliato strada