I PIU' LETTI
IVAN QUARANTA. «SIAMO RIPARTITI DA ZERO E ORA PARIGI...»
di Carlo Malvestio | 29/11/2022 | 08:08

Fino a un anno fa, la Velocità  italiana su pista era praticamente morta, abbandonata a se stessa e a quei pochi coraggiosi corridori che si arrangiavano a fare praticamente tutto. Dal cemento, però, sta nascendo un fiore e l’ultimo mondiale élite al velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines lo ha confermato: la Velocità italiana sta mettendo le basi per provare a tornare ai vertici internazionali. A giostrare il tutto c’è Ivan Quaranta - chiamato dal CT Marco Vil­la e dal Presidente della FCI Cordiano Da­gnoni per svolgere il ruolo di re­spon­sabile tecnico del settore - che in pochi mesi non solo ha restituito una dignità internazionale agli az­zurri, ma ha guidato una serie di giovani di belle speranze alla conquista di medaglie europee e mondiali juniores e Under 23.

«Quando ero pistard ho lavorato con alcuni dei migliori tecnici in assoluto, co­me Mario Valentini e Massimo Ma­rini - spiega Quaranta -. Nella Velocità sono stato campione del mondo nel 1992, ma era da tanto tempo che non entravo in contatto col settore. Ho do­vuto studiare, documentarmi, aggiornarmi, confrontarmi con le altre nazioni e ora sto cercando di trasmettere la mia esperienza ai ragazzi».

Ivan, per poco non portavi a casa una clamorosa medaglia al tuo primo mondiale…
«Sì, ci abbiamo davvero creduto e non poteva essere altrimenti, visto che Mat­teo Bianchi aveva chiuso la qualifica del Km al secondo posto. Purtroppo, non è riuscito a recuperare al meglio tra una prova e l’altra, in finale ha fatto i primi due giri da medaglia d’argento, il terzo da bronzo e nell’ultimo pur­troppo è sceso al quinto posto. Ma ci sta, bisogna ricordare che arrivava da una stagione intensa, in cui ha corso veramente tanto per la prima volta in carriera, non riuscendo ad allenarsi mol­­to. E poi è un ragazzo giovane, ha compiuto 21 anni qualche giorno fa, è normale che non abbia l’esperienza di un veterano in termini di gestione e re­cupero. In queste settimane ci stiamo confrontando sui motivi di questo calo, ma ciò non toglie che siamo sulla strada giusta: nel giro di tre mesi ha abbassato il record italiano di un secondo e mezzo».

E anche il Team Sprint sembra crescere bene.
«Sì e la cosa più bella è che è un gruppo giovane: Matteo Bianchi, Daniele Napolitano e Matteo Tugnolo sono tut­­ti Under 23, con margini di crescita im­portanti. Non so dirti se tra 5-6 anni saremo in grado di vincere una medaglia alle Olimpiadi ma, come dico ai ragazzi, i nostri avversari non hanno gambe d’acciaio e cuore con benzina su­per, sono atleti come loro, quindi battibili».

Crescono le possibilità di vedervi a Parigi 2024?
«Il nostro obiettivo è quello, abbiamo tanti appuntamenti che ci aspettano, utili per la qualificazione e per il livello che abbiamo dovremo probabilmente affrontarli tutti. All’Olanda, ad esempio, ba­sterebbe vincere una prova di Coppa del Mondo e l’Europeo per strappare il pass olimpico, mentre noi dovremo raccogliere un po’ di punti piazzandoci ad ogni prova (in Coppa del Mondo verranno tenuti come buoni i due migliori piazzamenti, ndr), sperando che almeno ad una delle gare la concorrenza sia un po’ più bassa, così da fare molti punti. Proprio per questo stiamo cercando di far crescere qualche altro ragazzo, in modo da dare un po’ di respiro a tutti, come fa il quartetto che cambia pedine a se­conda dell’appuntamento. Arriverà Mat­tia Predomo, che ha già tempi buoni per la categoria U23, ma anche Stefano Minuta, bronzo europeo nel Keirin junior, passerà U23, mentre Tommaso Frizzarin, che arriva dalla BMX e ha ottimi tempi come primo frazionista, sarà un secondo anno ju­nior. Siamo un po’ tirati coi tempi, ma vogliamo portare il nostro Team Sprint a Parigi».

Dal punto di vista femminile, invece, come procede?
«Ci stiamo lavorando, ma anche lì c’è lo stesso problema che c’è tra gli uo­mini, ovvero l’attrazione per la strada, a maggior ra­gio­ne ora che le formazioni WorldTour stanno investendo sulla squadra femminile e gli organizzatori delle corse stanno dando sempre più spazio alle ragazze, con Tour de France e Pa­rigi-Roubaix per esempio. Dietro a Miriam Vece, comunque, qualche ragazza interessante c’è, come la junior Ca­rola Ratti, che mi aspetto possa lottare per medaglie europee e mondiali l’anno prossimo, ma anche le altre junior Alessia Pac­calini o Beatrice Bertolini. Lavoriamo i ragazzi che abbiamo, con la speranza ma­gari di ritrovarci fra le mani qualche grande talento. I dialoghi con comitati provinciali e con le squadre ci sono, con pa­zienza arriveremo a cogliere risultati anche lì».

Capitolo reclutamento: come capire se un ragazzo può diventare un velocista?
«Con i vari metodi di analisi che ci so­no oggi, numeri, test e quant’altro, capiamo rapidamente se un ragazzo, e parliamo di categoria allievi o primo anno junior, può essere adatto alla ve­locità o meno. L’importante, come in qualsiasi ambito lavorativo, è comprendere in cosa si è portati e noi cerchiamo di farlo capire ai ragazzi. Non possiamo sapere esattamente quanti margini di crescita abbiano, ma possiamo intuire se uno è adatto a fare lo stradista o è meglio che si concentri sulla ve­locità su pista. A me sarebbe piaciuto fare l’astronauta, ma ero più portato per fare altro. Sul discorso del reclutamento, il problema, a mio avviso, nasce prima».

Cosa cambieresti?
«I talenti bisognerebbe scovarli nelle scuole, come fanno in tutto il resto d’Euro­pa. Le varie Federazioni, lavo­ran­do ad un programma univoco, do­vreb­bero riuscire a indirizzare un ra­gazzino verso una disciplina o un’altra, in modo da tirare fuori più talenti possibili in vari sport. Noi Ganna e Vi­via­ni, o Predomo nel mio caso, ce li siamo trovati perché sono capitati, se avessero scelto di giocare a calcio ora avremmo molte medaglie in meno. Insomma, bisognerebbe andare a cercarseli pri­ma, come fanno le grandi squadre di calcio che hanno settori giovanili di centinaia di ragazzi, dei quali poi pochi fanno strada, ma parliamo praticamente di una rivoluzione culturale, che do­vrebbe partire da molto più in alto de­gli organi ciclistici».

Ai pistard non è mai facile garantire una certa stabilità economica.
«E anche su questo ci stiamo lavorando. Matteo Bianchi e Miriam Vece fan­no parte del Centro Sportivo dell’Eser­ci­to, ma proprio in questi giorni abbiamo parlato anche con la Polizia di Sta­to che ha cominciato a manifestare un interesse per i velocisti. Garantire un futuro a più atleti possibile che hanno scelto la Velocità è un passaggio fondamentale, perché permette a loro di lavorare con le spalle coperte e a noi di programmare al meglio possibile. La FCI crede fortemente a questo progetto, il presidente Dagnoni lo aveva promesso in campagna elettorale e sta mantenendo la parola, dobbiamo continuare a lavorare».

Con i recenti risultati, hai notato un maggiore interesse per la Velocità da parte di qualche giovanissimo?
«Sì, l’interessamento c’è stato. Ma è normale che sia così, perché grazie so­prattutto ai social si sono accorti che esiste anche la Velocità, che l’Esercito stipendia i corridori, che si gira il mon­do in bicicletta, che si veste la maglia azzurra e si vince anche. In particolare, tre ragazzi all’ultimo anno allievi mi hanno chiamato per chiedermi di provare a testarsi nella Velocità: sono Davide Maifredi, Fabio Del Medico e Daniel Vitale. Con Maifredi e Vitale, per esempio, abbiamo capito subito che possono essere adatti alla disciplina, e infatti questo inverno cominceremo a lavorare coi pesi, che non hanno mai toccato, e faremo i vari studi di biomeccanica per metterli bene in bicicletta. Del Medico, invece, ha manifestato anche delle buone doti di endurance e oltre a me lo testerà anche Di­no Sal­voldi; questo per dire che non ho intenzione di togliere ragazzi alla strada o snaturarli fisicamente solo perché ab­biamo bisogno di atleti. Vogliamo indirizzare ognuno verso quello a cui è più adatto».

Il velodromo di Montichiari è chiuso fino a fine novembre…
«A metà no­vembre siamo stati a Noto, in Sicilia, dove c’è un velodromo in ce­mento a nostra disposizione, e poi a dicembre saremo ospiti nel velodromo di Valencia, dove c’è una pista di 250 metri in legno, come quello di Mon­tichiari. Inoltre, il clima più mite ci permetterà di fare anche tante uscite su strada».

Avete già ripreso con la preparazione?
«Eh sì, per forza, a inizio 2023 bisogna già essere quasi al top. Prima dell’ultimo mondiale di Parigi ho fatto fare dei test specifici ai ragazzi e a febbraio do­vranno avere gli stessi numeri. Pur­troppo, o per fortuna, ormai i nu­meri sono tutto».

Sei già pronto con la calcolatrice per capire quanti punti vi servono per andare alle Olimpiadi?
«I regolamenti dell’UCI sono veri e propri contratti da decifrare e perdipiù sono solo in inglese. Con Marco Villa, infatti, chiameremo un professore di inglese specializzato in contratti per ca­pi­re bene tutti i passaggi del regolamento, assegnamento dei posti e punteggi, più le clausole varie. Sicuramente ogni evento è decisivo per la partecipazione ad un altro, i punti che faremo all’Europeo di Grenchen saranno utili per partecipare alla Coppa del Mondo e così via. Ad ogni gara, insomma, do­vremo fare punti non solo per la qualificazione olimpica, ma per partecipare anche all’evento seguente».

da tuttoBICI di novembre

Copyright © TBW
TUTTE LE NEWS
Dopo aver portato le bici da strada e gravel Canyon all'apice del successo agonistico, la superstar spagnola Alejandro Valverde, uno dei più grandi corridori della sua generazione, ha firmato oggi...

Il nuovo copertoncino ENERGIA EPS TLR lanciato da CST Tires guida una vera rivoluzione, infatti, come capostipite ad alte prestazioni del segmento stradale del noto marchio taiwanese, è il primo...

Selle Italia presenta la nuova "White Range", una collezione che vede protagoniste le sue selle più iconiche – Flite Boost, SLR Boost e Novus Boost Evo – ora disponibili nell'elegante...

Nel ciclismo di oggi le perfromance migliori si ottengono sempre tramite preparazione e tanto impegno ma anche affidandosi a prodotti innovativi e aerodinamici come accade per il Casco Chrono di...

Ultraleggero, efficiente e sicuro, ma anche sostenibile nella sua produzione grazie al carbonio riciclato..così si presente il nuovo Shuttle Cage Z, il nuovo portaborraccia di Topeak. Leggero e resistente Questo portaborraccia...

Il “Gold Winner” è uno dei premi più ambiti in ambito ciclistico e quest’anno va alla Merida eONE SIXTY SL! È stato uno dei momenti salienti dell’annuale fiera Cyclingworld Europe...

NABICO, il produttore di nastri da manubrio personalizzabili 100% Made in Italy, condivide oggi con voi alcune curiosità riguardo questo accessorio spesso troppo sottovalutato. Dal principio ad oggi le cose...

Per il quarto anno consecutivo e fino al 2027 le maglie di classifica del Tour of the Alps, la gara Euroregionale UCI Pro Series, che si svolgerà dal 21 al...

È grazie a 4Guimp che arrivano in Italia le selle automodellanti prodotte da Reform, marchio canadese già vincitore di importanti premi internazionali come l’Interbike Innovation Award. Automodellanti, avete capito bene,...

Nimbl e RCS Sports & Events annunciano una nuova partnership con il lancio di una scarpa in edizione limitata dedicata al Giro d’Italia. Questa collaborazione rappresenta l’unione tra due eccellenze...

Colnago stupisce ancora e presenta l'ultima evoluzione della serie V: la Colnago V5Rs. Il team di Colnago ha potuto lavorare su una base già solida, visti i tanti successi ottenuti...

La maglia Gregarius Pro Made in Italy e la maglia Damask sono due prodotti che rappresentano con assoluta maestria l’eccellenza tipica dell’artigianalità italiana, un vanto per noi tutti ma anche...

Caracal è lo pneumatico tubeless ideato e prodotto da Hutchinson per completare la propria gamma gravel e si tratta di un prodotto davvero molto interessante che può affrontare diversi tipi...

Specialized alza il livello della performance trail con le nuove Traverse SL II Hydra 2, ruote in carbonio progettate per i rider che cercano la combinazione perfetta tra leggerezza, controllo...

Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto unico nel panorama internazionale e sono state pensate e realizzate...

Il 2025 per MAXXIS è un anno a tutto gravel! Dopo aver messo a punto la collezione l’estate scorsa con i nuovi Reaver, la rivoluzione pensata e applicata dal marchio...

Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese avete davvero molto scelta in questo momento, infatti, il mercato...

Nel panorama ciclistico professionistico non esistono realtà più uniche, divertenti e innovative di quella della Unibet Tietema Rockets. Da quest’anno è entrato a far parte di questo magico mondo anche...

Dopo aver lanciato lo scorso anno la Nago R4 PAS 3DMSS, la prima sella Prologo ultraleggera con cover multi settore stampata interamente in 3D, l’azienda italiana amplia la propria gamma...

Taipei Cycle si conferma una fiera di calibro mondiale e anche nel 2025 non ha tradito le attese. Tra le belle novità troviamo sicuramente un grande prodotto italiano, ovvero il...

Oggi Trek ha presentato una nuovissima vernice Project One ICON Chroma in collaborazione con Shimano, che celebra gli iconici gruppi Dura-Ace del marchio. Per decenni, la componentistica DURA-ACE ha abbellito...

Garmin ha appena presentato Varia™ Vue, la prima luce frontale da 600 lumen dotata di videocamera frontale 4K per salvare automaticamente le clip in caso di rilevamento di incidente. Quest’ultimo dispositivo...

Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la scelta finale a mio avviso resta molto personale, almeno per...

Ogni novità immessa mercato ha certamente il suo peso e merita attenzione, ma quello che viene generato dallo Specialized Science Club ha sempre la stessa caratteristica: spaziale! È con grande...

VIDEO TEST
ALTRI VIDEO DI TEST




Le ruote Sharq di Fulcrum, frutto di tantissima ricerca aerodinamica e di un nuovo approccio alla  progettazione, sono un prodotto...
Se desiderate una bici gravel con cui cominciare a vivere questa specialità in lungo e in largo nel nostro paese...
Occhiali o lenti a contatto? Un bel dilemma per il quale si potrebbero spendere davvero molte parole, anche se la...
di Giorgio Perugini
Se non siete alla ricerca di una scarpa votata all’agonismo esasperato nel fuoristrada, la nuova Fizik Terra Ergolace GTX è...
di Giorgio Perugini
È difficile nel nostro settore trovare un prodotto che goda di ampi consensi come accade per la Pinarello Dogma F,...
di Giorgio Perugini
È innegabile, le giornate si stanno allungando, le classiche di primavera sono dietro l’angolo e la voglia di rimettersi sui...
di Giorgio Perugini
Il dilemma resta sempre lo stesso, meglio un casco aero o un casco ventilato? Purtroppo una riposta sola non esiste,...
di Giorgio Perugini
Oggi Castelli Cycling presenta con orgoglio la sua famiglia Gravel, professionisti e non della ghiaia con cui il marchio condivide...
di Giorgio Perugini
Chi pratica molti sport sa quanto sia utile possedere elementi in grado di coprire al meglio diverse attività sportive, un...
di Giorgio Perugini
Se non vi serve una grande impronta a terra ma vi basta un copertone veloce ed in parte poliedrico per...
di Giorgio Perugini
Il periodo dell'anno che stiamo affrontando richiede l’utilizzo di abbigliamento caldo, protettivo e dotato di ottima traspirabilità, caratteristiche che possiamo...
di Giorgio Perugini
Per quanto mi riguarda sono tra gli occhiali migliori del momento e anche quelli più sfruttati da Tadej Pogačar durante...
di Giorgio Perugini
Revolution in ordine di tempo è l’ultima novità road prodotta da Northwave e vi anticipo che si tratta di un...
di Giorgio Perugini
Il fenomeno dei furti limita il vostro desiderio di acquistare una bella bici? Male, oggi esistono diversi dispositivi per rendere...
di Giorgio Perugini
Potremmo spendere mille parole su Protone,   probabilmente  uno dei caschi più apprezzati di sempre, un prodotto sfruttatissimo dal team...
di Giorgio Perugini
Gravel o road? Quanti dubbi, dubbi che potete semplificare ed eliminare del tutto sfruttando una...
di Giorgio Perugini
Nelle uscite gravel ci sono molte cose che restano indelebili come i panorami, lo sterrato, i sentieri inesplorati, ma anche...
di Giorgio Perugini
I due capi che vi presento oggi sono la Equipe R Spring Fall LS Jersey S11 e l’equipe R Spring...
© 2018 | Prima Pagina Edizioni Srl | P.IVA 11980460155
Pubblicità | Redazione | Privacy Policy | Cookie Policy | Contattaci

[X] Il nostro sito web utilizza i cookies (piccoli file salvati sul tuo hard disk) per migliorare la navigazione, analizzare l'accesso alle pagine web e personalizzare i propri servizi. L'utente è consapevole che, se esplora il nostro sito web, accetta l'utilizzo dei cookies.
Per maggiori informazioni consulta la nostra privacy policy