Come cambiano mobilità urbana e politiche locali in favore dei ciclisti in epoca Covid?
Alcune risposte arrivano dall'edizione 2020 del rapporto Focus2R, realizzato da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia.
Il report, presentato stamattina in videoconferenza da alti rappresentanti delle istituzioni sopracitate con la partecipazione degli assessori alla mobilità di Parma, Milano, Genova, Firenze e Roma, si basa su un monitoraggio dei capoluoghi di provincia di tutta Italia e ha fornito parecchi dati significativi:
Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA, elogia la resilienza del mondo delle due ruote allo scoppio della pandemia, sottolinenando però come le nuove necessità di spostamento sicuro e sostenibile abbiano accelerato un processo già in atto. Per iniziare a dare qualche cifra, sale nel 2020 la disponibilità media di piste ciclabili nelle città: 31 Comuni hanno realizzato complessivamente +224,5 km, di cui +65,5 la sola Milano.
A Magri fa eco Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, che esprime ottimismo per le progressive modifiche al codice della strada, per i numeri legati alle bici (oltre 2 milioni di pezzi venduti nel 2020) e per le nuove risorse consentite dal PNRR. Ma Ciafani mette pure in guardia sul lungo percorso ancora da fare, a livello sia di percepito culturale riguardo alla sicurezza dei ciclisti da parte di chi guida mezzi pesanti e pericolosi, sia di necessità di nuovi investimenti sulle infrastrutture che migliorino la sicurezza e la facilità nella fruizione della bicicletta.
Un mantra che emerge è: indietro non si torna. Andiamo dunque a esaminare alcuni numeri più specifici di questa espansione dell'attività ciclistica in Italia, ancora segnata da un ampio divario Nord-Sud ma indice di uno spostamento su due ruote sempre più diffuso nel Paese.
La disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km/h sale anche nel 2020 e raggiunge 9,5 metri equivalenti (+25% rispetto al 2015, primo anno di rilevazione del Focus2R). Cresce anche il numero di Comuni in cui è consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici (52%), in lieve aumento rispetto al 2019 e in netta crescita rispetto al 31% del 2015.
Stabile invece il dato delle amministrazioni che allestiscono postazioni di interscambio bici in tutte o almeno una stazione ferroviaria (74%), oppure presso scuole e università (80%), mentre cala la percentuale delle città dove sono disponibili punti di ricarica elettrici delle biciclette a pedalata assistita, che passa dal 38% del 2015 al 33% del 2020 (era il 35% nel 2019).
Come nel 2019 la maggior parte dei punti di ricarica si concentra in poche città, in particolare Trento e Padova che, insieme, contano quasi l’80% del totale, rispettivamente 320 e 312. In ogni caso, 13 comuni su 23 non superano i 5 punti di ricarica e soltanto 6 comuni ne hanno più di 10.
Per quanto riguarda poi il bike-sharing, il 54% dei Comuni ha servizi di condivisione delle biciclette, con una flotta complessiva di circa 35 mila mezzi e una progressiva dimunuzione degli stalli e aumento delle free-flow (soprattutto al nord). Tra le città col maggior numero di prelievi troviamo Milano, Brescia, Firenze, Torino e Bologna, tutte comunque sotto il milione di prelievi annui, tranne Milano che registra 4,3 milioni di prelievi nel 2020. Il numero di prelievi totali annui diminuisce del 47% rispetto al 2019, così come la percorrenza totale che scende del 51% rispetto al 2019. Il principale responsabile di questo calo sembra la concorrenza dei servizi di monopattino-sharing.
E la sicurezza? Nel 2020 si contano 14.019 incidenti con biciclette (elettriche e non) con 176 vittime e 14.023 feriti, di cui 328 pedoni investiti; mentre riguardo ai monopattini elettrici sono stati registrati 565 incidenti, 551 feriti e un morto. Il 56% dei Comuni (era il 48% nel 2019) considera il miglioramente della sicurezza delle bici una priorità assoluta.
La marchiatura antifurto rappresenta ancora un disincentivo a utilizzare le due ruote, essendo presente in circa un terzo dei Comuni.
Il mercato della bicicletta, infine. La vendita delle bici tradizionali torna a crescere nel 2020: +14% (1.730.000 unità) e continua il boom delle eBike (+44%, 280 mila unità).
Il 2020 ha inoltre confermato il negozio specializzato come punto di riferimento per i consumatori sul territorio: Confindustria ANCMA stima, infatti, che più del 70% dei 2 miliardi di euro di fatturato dell’intera rete di vendita durante il 2020 sia stato generato dalle realtà commerciali di prossimità. Sempre secondo le prime valutazioni di ANCMA, nel 2021 il mercato si attesterebbe indicativamente sugli stessi volumi del 2020.
TOP 5 DELLE CITTÀ:
- Infrastrutture ciclabili per abitante: Reggio Emilia, Cuneo, Cesena, Ravenna, Cosenza
- Parcheggi bici presso stazioni ferroviarie: Bologna, Firenze, Ferrara, Treviso, Piacenza
- Bike Sharing (numero di bici ogni 1000 abitanti): Firenze, Milano, Mantova, Bologna, Bergamo
- Bike Sharing (abbonati ogni 1000 abitanti): Firenze, Pesaro, Brescia, Torino, Milano
FUTURO - Intervento finale di Antonio Furlanetto, CEO di Skopìa, startup dell'Università di Trento che fornisce consulenze strategiche e analisi dei cambiamenti basate sulle scienze dell'anticipazione: «Il punto di arrivo della mobilità sarà il piacere di guidare le bici. E prima ancora di avere città intelligenti, dobbiamo avere città felici. L'Europa sta facendo cose egregie e le due ruote hanno l'opportunità straordinaria di costruire la mobilità di domani. Bisogna cambiare il paradigma della proprietà dell'auto e del trasporto: in Italia ognuno si sposta su un'auto e l'80% della movimentazione di persone e merci avviene su gomma. Va cambiata la mentalità del muoversi e del fare logistica. La globalizzazione fa sì che si spendano quantità enormi di denaro in trasporti di qualsiasi prodotto in tutto il mondo. Il NordEuropa è l'esempio da seguire: la cultura e l'urbanistica incentivano a usare la bici, e a Bruxelles il limite di velocità a 30 km/h ha ridotto drasticamente gli incidenti. Negli Stati Uniti si erogano sussidi alla mobilità sostenibile o leggera. Le intersezioni delle piste ciclabili sono infinitamente meno complesse rispetto a quelle stradali. Non è solo una questione di tecnologie, anzi: è una questione di scelte! La situazione delle grandi città ormai è critica, il traffico automobilistico rende le persone meno felici e le sottopone all'inquinamento. La città che funziona tiene in piedi il territorio circostante: una città felice permette di vivere tanto e bene. Oltre al fatto che l'essere umano non è fatto per stare fermo, ma per muoversi e per tessere legami sociali. Cambiare mobilità significa migliorare la salubrità e la godibilità degli spazi urbani. Le città italiane, peraltro, hanno spesso una conformazione storica, non progettata per le macchine, quindi partono addirittura avvantaggiate per ricevere gli interventi sulla mobilità intelligente. Volere è potere: basta che la politica, l'informazione e le persone nel loro quotidiano acquisiscano e promuovano la consapevolezza sul tema. Ora l'Unione Europea sta facendo davvero sul serio: il 14 novembre 2021 ha pubblicato le linee guida per incoraggiare nuove norme per gli Stati membri. Un elemento importante diventeranno le bici elettriche, che nel 2050 saranno la metà delle biciclette vendute. La pandemia di coronavirus ha disincentivato all'utilizzo dei mezzi pubblici, acuendo quello del mezzo individuale: la mobilità su due ruote si sta inserendo in questo chiaroscuro. Importante in questa direzione l'impiego dei lavoratori sempre più in uffici-hub sparpagliati sul territorio, più facilmente raggiungibili con le forme di mobilità condivisa e sostenibile. L'introduzione di diverse tecnologie nel mondo delle due ruote rende più flessibili e democratiche le possibilità di spostarsi, oltre ad aumentare la componente ludica e legata al "piacere della guida". La bicicletta manterrà la propria componente emozionale e il proprio fascino; contestualmente, il potere liberatorio e la forza di aggregazione a essa connessa sono assi della manica che il mondo delle due ruote potrà spendere nei prossimi decenni.»