A seguito della scomparsa di Felice Gimondi nel 2019, vincitore del Giro dell'Appennino nel 1969 e 1972, l'U.S. Pontedecimo ha deciso di dedica il Gran Premio della Montagna al grande campione di Sedrina (BG). Due vittorie in solitaria in quella piazza Arimondi di Pontedecimo che per decenni è stato il luogo d'arrivo della corsa genovese. Gimondi veniva volentieri in Liguria, terra che ha sempre amato e dove ha trovato, a Diano Marina, la compagna della vita. Nel 2002 aveva ricevuto l'Appennino d'Oro, era stata un'occasione un'unica per ricordare le vittorie e in modo particolare quella del 1972 che gli valse il titolo di Campione Italiano.
Per questo ieri sera durante la cena di gala Norma Gimondi si sentiva come a casa, insieme a tanti amici del padre che non le hanno fatto mancare il loro affetto a cominciare da Beppe Conti. "Torno sempre volentieri a Genova - incalza la Gimondi - città alla quale papà era particolarmente legato in virtù dei successi ottenuti a Pondecimo". Da parte di Angelo Gnecco ex ciclista e organizzatore, oggi autentico artista della tradizione genovese, il compito di consegnarli un quadro a ricordo della serata. (Nella foto Norma Gimondi con Angelo Gnecco)