Che il ciclista sia la parte debole della strada è ormai un dato acquisito, ed ogni uscita in bicicletta, che sia per allenarsi o semplicemente per spostarsi nella città, lo espone a rischi sempre più allarmanti: lo dicono i dati che sono usciti proprio in questi giorni sui principali quotidiani, aumentati in modo preoccupante proprio in questo periodo, nonostante le zone rosse e arancio.
Il secondo dato negativo riguarda la fase successiva all’incidente, che sia di media o grave entità, relativamente ai danni subiti, alle pratiche legali e burocratiche per ottenere il giusto risarcimento, per le quali ci vogliono spesso anni di grovigli legali per poi ritrovarsi vittima per la seconda volta.
ZEROSBATTI nasce proprio da quest’esigenza, e non è un caso che la prima idea si sia formata proprio in uno studio legale, di appassionati ciclisti, di esperti del settore, sensibili più che mai all’argomento. Io stesso sono stato vittima, più volte, di incidenti, e mi sono imbattuto personalmente nelle pratiche legali, non sempre agilmente, al punto che in alcuni casi ho dovuto far valere la mia professione per ottenere il risarcimento che mi era dovuto.
Ma un conto era gestire le mie pratiche, come si suole dire, in proprio, altro era garantire un’assistenza legale ai miei clienti ciclisti, specialmente quanto l’unica via rimaneva quella della giustizia ordinaria, con costi e difficoltà che tutti ormai conosciamo.
ZEROSBATTI, da associazione che promuoveva la sicurezza e l’uso della bicicletta, ha aggiunto l’anello mancante, la tutela legale in caso di incidente, arricchendo alla campagna pro bici una vera tutela legale che consentisse all’associato ZEROSBATTI di avere sempre con sé un avvocato a disposizione, senza alcun costo, né rischio causa!
L’obiettivo, quindi, è stato raggiunto: eliminare il secondo danno, al momento del risarcimento, che tradotto è la restitutio in integrum, ovvero, istituto risalente al diritto romano, ovvero rimettere nel nulla un effetto giuridico verificatosi a danno di una persona, reintegrando lo stato di diritto anteriore al suo verificarsi. Per fare un esempio, la bici rotta deve essere risarcita per intero, come se l’incidente non fosse mai avvenuto, e se ho avuto lesioni andranno valutate per tutte le conseguenze, fisiche, economiche e lavorative che ne avrò finché campo!
Per quantificare questi danni ci vogliono competenze specifiche e tanta esperienza, altrimenti difficilmente si ottiene il giusto risarcimento affidandoci al buon cuore delle assicurazioni!
Il telaio in carbonio che ha subito un colpo non sarà mai più lo stesso e soprattutto non è più garantito, e se il perito lo dichiarasse irreparabile come viene quantificato?
Il sistema che abbiamo messo a punto in studio consente proprio di fornire tutti gli elementi utili al liquidatore dell’assicurazione per risarcire integralmente il nostro associato, nel minor tempo possibile e a costo zero!
L’associato ZEROSBATTI, quindi ha un doppio vantaggio, poichè una volta subito l’incidente avrà a disposizione un team di supporto, che lo guiderà e assisterà in tutta la sua pratica, sollevandolo da ogni preoccupazione e… sbattimento!
L’interruzione forzata da COVID ha consentito a ZEROSBATTI di sviluppare il sito web, e nel maggio 2020 ha cominciato a raccogliere adesioni online, ma anche followers sulle pagine instagram e Facebook @ZEROSBATTIINBICI, dove è stato creato anche un gruppo per condividere, divulgare, promuovere e confrontarsi sui temi legati alla sicurezza.
Importanti gli incontri e le collaborazioni nate in questi mesi, come con Cristian Salvato e Alessandra Cappellotto, Presidente e Vice di ACCPI, associazione che ha aderito al progetto unendo le forze nella campagna “rispetta il ciclista”, condivisa numerose volte dai media, sia televisivi sia su carta stampata, con ampi spazi sui principali quotidiani e riviste di settore.
I campioni e i media hanno dato molto risalto all’iniziativa, accollando all’associazione una grande responsabilità ma anche uno stimolo a far bene, soprattutto per dimostrare il valore di un’associazione che sia supportata da una competenza legale.
Questo aspetto è emerso proprio in occasione dei primi DPCM, che limitavano l’attività sportiva nei limiti dei confini comunali. I legali di ZEROSBATTI hanno compiuto un’analisi giuridica del DPCM, della Costituzione e delle norme dell’OMS, convincendo il Governo che in realtà l’attività sportiva in bici non potesse essere limitata territorialmente in un comune.
Il dialogo con il Governo ha portato a due grandi risultati: la FAQ che consente lo sconfinamento dei ciclisti e l’attenzione del Governo verso questo sport, ciò che costituisce un precedente e un avvio di dialogo con le istituzioni per proseguire nella campagna a favore della sicurezza.
In questi giorni sono emerse le prime statistiche allarmanti sull’incidenza dei sinistri sulle strade a danno delle biciclette, e ZEROSBATTI ne conferma la gravità, e l’urgenza di agire con leggi e provvedimenti a tutela.
Il dato positivo è che con l’associazione l’aspetto del risarcimento viene risolto in tempi ragionevoli e soprattutto integralmente, grazie anche alla campagna di informazione che è stata fatta agli associati, ormai istruiti sulle prime cose da fare in caso di incidente.
S
appiamo che le prime fasi sono quelle determinanti per raccogliere prove e delineare i responsabili, per questo ZEROSBATTI ha divulgato un semplice vademecum, che indica le 5 cose da fare in caso di incidente.
Molti ciclisti ZEROSBATTI lo hanno già “plastificato” e inserito nella borraccia attrezzi, nel taschino insieme al cellulare, e questa piccola operazione agevola moltissimo il recupero dei danni, la dimostrazione della ragione, l’entità dei danni subiti, accorciando tempi ed aumentando la soddisfazione nel momento del risarcimento.
In sintesi:
1) Foto: se sei nelle possibilità di farlo, quanto prima estrai il cellulare e fotografa tutto ciò che vedi sul luogo dell’incidente. La bici, la macchina, la via, il semaforo. Se non sei nelle condizioni lo faranno le FFOO
2) Ambulanza: spesso abbiamo constatato che le lesioni emergono la sera, una volta raffreddati i muscoli e passato lo spavento, con un aggravamento del danno. La caduta in bici avviene sempre con il fisico caldo e spesso insensibile a micro fratture o danni importanti, quindi per prudenza, ma anche per dimostrare poi le lesioni, è sempre bene chiamare l’ambulanza.
3) Testimoni: la ricostruzione della dinamica è sempre difficile a posteriori, quindi la presenza di un testimone diviene essenziale, perché più attendibile di qualsiasi rilievo postumo. Per questo è sempre bene uscire almeno con un compagno di allenamento
4) Cai: in caso di lucidità e condizioni fisiche che lo consentono, il modulo CAI agevola senz’altro la ricostruzione della dinamica, pertanto si può pretendere dall’automobilista che lo estragga per la compilazione.
5) Chiama ZEROSBATTI: in ogni caso, l’intervento di ZEROSBATTI può guidare il ciclista fin dalle prime fasi, così da rassicurarlo sulle cose da fare o semplicemente per avviare immediatamente la procedura. Importante soprattutto quando l’auto rimane ignota o si tratta di un pirata della strada, così da attivare immediatamente il penale.
La bici è la cura, lo ha riconosciuto l’OMS e lo abbiamo dimostrato in questo Lock Down, perché essere ciclista è un vantaggio anche sul COVID, se poi sei ciclista ZEROSBATTI, il vantaggio è doppio.
www.zerosbatti.it