Geraint THOMAS. 10. Impressionante. Fa quello che vuole come vuole. Parte e va a prendere in un amen due signori che si chiamano Tom Dumoulin e Mikel Nieve, come si va a prendere due cicloamatori stanchi. Gioca e si diverte. Gli altri un po’ meno.
Tom DUMOULIN. 9. Si muove da grande campione e fa cose da fuoriclasse assoluto. Altro che uomo del tempo: è un uomo in grado di mandare fuori tempo chiunque. Se non ci fossero gli Sky sarebbe un gigante. Al loro cospetto è semplicemente un grande.
Chris FROOME. 8. Frulla solo quando gli dicono di farlo. Prima lascia fare a Thomas, poi parte lui e sistema diverse cose. Rammentatelo bene: domani, forse un giorno, fermeranno Geraint Thomas, ma oggi è stato lui a rallentare e attendere.
Damiano CARUSO. 8. Fa un corsone, tutto all’insù, tutto controvento, tutto sotto il sole, tutto d’un fiato. Porta a casa un quarto posto che forse gli lascia l’amaro in bocca, però gli consiglio di guardare chi l’ha preceduto e chi si è lasciato alle spalle: si potrebbe rincuorare.
Mikel NIEVE. 7,5. Sembra fatta, sembra lanciato, ma in queste corse e su certe salite maligne e ingannevoli può succedere di tutto. A lui succede che all’improvviso si spenga la luce. Ma si riaccenderà, presto.
Daniel MARTIN. 7. Ci prova, con coraggio e determinazione. Non è facile accelerare dove tutto è accelerato. Non è facile far distacco dove tutti sono già al gancio. Lui ci prova, ed già tanto, molto.
Romain BARDET. 6. Dal gruppetto dei big è uno dei primi a muoversi, per provare a muovere le acque, ma poi si trova con l’acqua alla gola e pensa a non bere troppo.
Vincenzo NIBALI. 6. Lo Squalo ad un certo punto sembra un pesciolino rosso, in affanno, in mezzo a tutta quella corrente. Ha il grande merito e la grande intelligenza di capire la situazione e gestire lo stato d’emergenza. Potrebbe precipitare, perdere il treno, invece il treno lo prende e arriva in stazione: solo un po’ di ritardo.
Nairo QUINTANA. 5,5. Fa quello che può, su una salita esplosiva, di velocità e di rapporto, da frequenze folli. Il colombiano ha bisogno di pendenze più accese, di velocità più rallentate. Oggi però è un po’ troppo lento.
Primoz ROGLIC. 6. Lo sloveno ha solo un obiettivo: stare lì il più possibile. E ci resta.
Steven KRUIJSWIK. 5,5. Salta proprio sul più bello, quando ormai è lì con i migliori. Perde qualcosa, ma non tantissimo.
Mikel LANDA. 5,5. Non sta bene, è chiaro. Le botte del pavé sono restate sullo stomaco e nelle gambe. Oggi si va a tutta e lui non può dare tutto.
Ilnur ZAKARIN. 5. Scivola solo all’indietro, su un piano inclinato. Si fermerà?
Egan BERNAL. 5,5. È giovane, molto giovane, e deve prendere le misure. Oggi, probabilmente, avrà anche pensato: ma questi sono tutti matti. In ogni caso non perde un’eternità: 14° a 1’47”.
Pierre LATOUR. 5. È una delle grande speranze di Francia, oggi capisce che il cammino per risalire verso le zone nobili è lungo e lastricato di sofferenza. Perde quasi 3’, Martin incalza e all'orizzonte c'è Bernal...
Bauke MOLLEMA. 4. Lo rivedremo sicuramente nell’ultima settimana, quando il disastro sarà compiuto.
Alejandro VALVERDE. 6. Fa il suo, cercando di muoversi per mettere pressione agli Sky, ma alla fine la pressione la devono provare al murciano.
Jakob FUGLSANG. 4. Ha una squadra a disposizione, e francamente anche una grande squadra. Lui per la prima volta ha i gradi del capitano: ma questo è.
Bob JUNGELS. 4. Uomo per i Grandi Giri? Sì, certo.
Adam YATES. 4. È il gemello: oggi però sembra Simon nell’ultima settimana del Giro. Magari dalla prossima settimana Adam migliora.
Peter SAGAN. 7. Pronti, via e dopo soli 11 km ecco un traguardo volante. Il campione del mondo è il più lesto, il più veloce e porta a casa altri 20 punti in chiave maglia verde. Poi, fatto il gatto, fa l’indiano e lascia che il gruppo lo riassorba. Il suo l’ha fatto anche oggi. Come sempre.
Kristijan KOREN. 8. Koren koren tutti, dal mattino alla sera. Al Tour, come al Giro è tutto un koren di qui e un koren di là. Lui, Kristijan ha un piede livido color melanzana. Da domenica sera, dopo la tappa del pavé, il dottor Emilio Magni si raccomanda: «Kristijan, se te la senti prosegui, ma non esagerare: non è il caso di fare l’eroe». Lui, saltellando su un piede solo, fa finta di non sentire. Non sente il dolore, figurarsi le parole di un medico.
Greg VAN AVERMAET. 9. Onore a questo ragazzo, che ieri ha stupito tutti per la sua condotta di gara, per la sua tenacia e forza. Oggi, però, può far ben poco. Si parte in salita e si arriva in salita. «Oggi il mio destino è segnato». Ma è lui ad aver lasciato il segno.