Sono vari e sparsi un po’ in varie regioni d’Italia ex
corridori, di varie categorie e con “palmarès” di differente tipologia, che
durante – e soprattutto dopo la carriera – in sella si sono dedicati
professionalmente alla viticoltura. Fra tutti il nome di maggiore spicco e
valenza è quello di Francesco Moser che, con i suoi fratelli, si è imposto e ha
un nome, grande nome, di riferimento nel ciclismo e pure nella viticoltura.
Per il veneto Nazzareno Pola, nato a Farra di Soligo nel
maggio 1950, residente a Col San Martino, in provincia di Treviso, nella zona
del pregiato Prosecco, il curriculum ciclistico è senz’altro sopravanzato da
quello professionale di viticultore.
Alla fine degli anni 1960, con la sua squadra veneta, ha
gareggiato sovente in Toscana, dove è stato notato da un direttore sportivo di
lunga, lunghissima, carriera del ciclismo toscano, il distinto aretino di
Montevarchi Ezio Mannucci. Definirlo solamente “direttore sportivo” è quasi
riduttivo per questa figura di tecnico pure un po’ “patron” e riferimento di
valore per la storica formazione della Fracor, azienda d’abbigliamento di
Levane, una frazione divisa fra i comuni aretini di Montevarchi e Bucine.
Nazzareno Pola approda alla Fracor nel 1970 e vince
l’importante Giro delle Valli Aretine, il Trofeo Matteotti di Marcialla, nella
zona di Certaldo e il Trofeo Nicola Pistelli. E’ in squadra con il coetaneo
romano Armando Topi e quindi arriverà anche il neozelandese Bruce Biddle, pin
seguito valido professionista.
L’esperienza pedalata toscana permette a Pola di vedere e
prendere conoscenza con i metodi della coltivazione della vite in Toscana,
regione di pregiata produzione di vini noti in tutto il mondo.
Nazzareno Pola torna a casa, nel suo Veneto, e dopo
l’esperienza di una conduzione di un bar, si dedica, dal 1984, alla produzione
del Prosecco, nella declinazione specifica di pregio del Valdobbiadene Prosecco
Superiore DOCG, secondo l’attuale disciplinare che regola la materia per la
produzione nella versione qualitativa maggiormente elevata e apprezzata.
E qui ci rimettiamo alla grande e specifica competenza giornalistica
di
Gianni Mura - enologo e raffinato esperto di ciclismo - e della moglie Paola
che hanno descritto le specificità precipue dell’azienda agricola Andreola e
della sua apprezzabile e apprezzata produzione che ha ottenuto importanti
riconoscimenti a livello internazionale (sito
www.andreola.eu).
Qualità che è conosciuta e ricercata anche da varie persone
dell’ambiente ciclistico, di differenti regioni d’Italia, che frequentemente
visitano l’azienda per compiere, in modo diretto, acquisti in loco o ordinazioni per consegne a domicilio.
Fra i più assidui dell’ambiente si possono ricordare Andrea
Riva di Cambiago, per anni impegnato nell’ufficio amministrativo delle
manifestazioni di RCS Sport e già giudice di gara e di suoi vari amici frequentatori
del ciclismo come Romeo Magni di Arcore e altri ancora della zona brianzola.
Pure l’Emilia-Romagna è rappresentata con Franco Tondelli, promoter della
Navigare, e altri corregionali che da tempo apprezzano e gustano i prodotti
vinicoli Andreola della famiglia Pola.
Giuseppe Figini