La salsedine dell'Adriatico insaporisce la partenza e sveglia le gambe dei 2800 che di prima mattina inforcano i pedali dall'Acquario di Cattolica. La Granfondo Squali Carrera comincia così, dove la presenza degli squali non è solo metaforica. E con il sapore di festa romagnolo, la promessa di una giornata con poco vento e 24 gradi. Fiori e sabbia, crema solare e pesce fritto, in un mix di festa sui pedali lungo i due percorsi di gara, da 79 e 136 chilometri tra la musica del villaggio di partenza e il silenzio della Panoramica di San Bartolo. "Un contesto eccezionale", l'ha battezzato ieri Vincenzo Nibali, al via con i tanti amatori che da tutto il mondo salgono sull'ottovolante dei saliscendi tra Romagna e Marche. Pettorine e costumi da bagno, tubolari e gommoni, con famiglie e bambini a guardare le barche e pedalatori impegnati a non prendere imbarcate, dopo viaggi che li hanno portato qui anche dal Nord Europa. I numeri parlano di 70 espositori nella Sharks Arena, li quartier tappa, a cui fanno capo i 400 volontari impegnati nella Granfondo, provenienti dai 40 bike hotel coinvolti, da Gabicce a Cattolica, da Riccione a Cesenatico. "L'obiettivo è far sì che questa diventi la settimana della bicicletta in Romagna", spiega l'organizzatore Filippo Magnani. "Non cambierò mai la data, a cavallo del Giro e una settimana prima della Nove colli. Cresciamo di 500 iscrizioni l'anno e non so chi in Italia possa dire altrettanto. Siamo partiti con una scommessa e le cifre ci danno ragione. La formula vincente è stata quella di coinvolgere da subito tutto il territorio e oggi ci sono giornalisti da tutto il mondo che arrivano qui per questa manifestazione". Come il Team del Capitano di Santarcangelo di Romagna, premiato con una Carrera Nitro per il suo record di 54 iscritti. Come Agostino Cremonesi, quasi 70 primavere e un en plein di Gf Squali Carrera in bacheca come più anziano sui pedali. "O come i giapponesi che hanno ritirato il chip e non sapevano che farsene. Gli ho spiegato che se non avessero voluto il tempo cronometrato non ci sarebbe stato problema", chiude Magnani. "Del resto, lo spirito della Granfondo Squali Carrera è proprio questo: pedalare per il piacere di farlo. Anche per l'ultimo all'arrivo, una medaglia c'è sempre".
Stefano Arosio