La Granfondo Squali Carrera è pronta per tuffarsi in un’apnea di eventi lunga tre giorni. Da venerdì a domenica, con Vincenzo Nibali padrone di casa “in trasferta”, tra Cattolica e Gabicce. La pinna dello Squalo dello Stretto emerge da quell’Adriatico dove “gittati saran fuori lor vasello e mazzerati presso a la Cattolica”, come direbbe Dante. Ma non c’è Commedia e men che meno inferno in questo lungo fine settimana di pedalate. Con appunto Nibali ospite d’onore. Lui che a inizio maggio aveva pedalato in pista a Varano e ora sente l’eco che arriva dai vicinissimi cordoli di Misano, poche centinaia di metri più in là, pochi giorni prima che il Giro passi da Imola.
In questa Granfondo due percorsi, rinnovati, che sono una terrazza sull’Adriatico. Nelle scorse settimane testati, tra l’altro, anche dagli “squaletti” dell’Asd Nibali. Tra Cattolica e Gabicce si scollina e si sconfina, tra Romagna, Marche e un accento che accomuna anche gli stranieri, tanti, richiamati a pedalare sui saliscendi che guardano in lontananza anche Carpegna e Titano. Già alcune stime della vigilia promettevano presenze a quattro zeri, tra sportivi e seguito. E questo basta per dire dell’attesa di un evento che alla sua quarta edizione cerca conferme e ulteriori balzi in avanti. Resta il fatto che la Granfondo Squali, dal Delfinario si tuffa nella stagione turistica e conferma il trend di crescita. Duemila erano stati gli iscritti alla precedente edizione, poco meno saranno solo i chili di pesce azzurro cucinati per le ben più numerose presenze dell’edizione 2018. Saraghine, ma anche – ovviamente – piadine e crescioni. Qui non si fanno disparità. Il mare è democratico e non fa distinzioni: quando il chirurgo e il disoccupato passeggiano sulla battigia solo con un costume addosso, non ci sono differenze. Così, le variegate preparazioni atletiche con cui ci si approccia alla Granfondo sono comunque al posto giusto. Cicloamatori, uomini e donne, tesserati Acsi ed Enti di promozione sportiva riconosciuti dalla consulta con idoneità medico sportiva agonistica, ma anche cicloamatori stranieri in regola con la federazione di appartenenza.
Stefano Arosio