Il ciclista sardo Walter Uccheddu ha conquistato due medaglie d’oro, rispettivamente nella prova a cronometro, distanza 5 chilometri e nella gara in linea sui 30 Km, alla XXI edizione dei Campionati mondiali per trapiantati, in corso di svolgimento a Malaga.
Per Uccheddu, soprannominato “Freccia di Gonnos” (è nativo di Gonnosfanadiga), abituato a distanze ben più superiori, è stato un ulteriore successo che, dopo il trapianto di rene avvenuto il 26 Agosto 2015, ha ampliato il suo ricco palmares.
Il primo trionfo da trapiantato, infatti, è stato nel mese di maggio 2016, a 9 mesi dall’intervento chirurgico, quando a Pineto degli Abruzzi ha vinto il titolo di Campione Italiano della categoria.
A luglio del 2016, ai Campionati europei di Vantaa, in Finlandia, ha conquistato la medaglia d’argento nella corsa in linea sui 20 Km e un quarto posto nella 5 Km a cronometro.
Di seguito, il 28 marzo 2017, nel velodromo di Montichiari, Uccheddu da Gonnosfanadiga ha stabilito, con 43,3409, il record mondiale dell’ora su pista per la categoria “trapiantati”, risultato omologato dalla Federazione ciclistica e battendo il suo stesso primato di 41.907 km, stabilito il 17 maggio 2015, nella categoria “dializzati”.
Lo scorso 1 maggio, a Oristano, in una gara aperta, Uccheddu ha conquistato la maglia di Campione sardo, poi a Bra, in provincia di Cuneo, il 27 e 28 maggio scorso, si è riconfermato Campione Italiano fra i trapiantati, sia in linea sia a cronometro.
Quello di Malaga è un ulteriore successo da ascrivere a Walter Uccheddu, all’Asnet, (Associazione Sarda Neuropatici, Emodializzati e Trapiantati), presieduta da Giuseppe Canu che lo ha sostenuto in tutto questo “excursus” sportivi, prima come dializzato, ora da trapiantato, e da tutta la sua equipe medica e sportiva che in Uccheddu vedono il simbolo di una vita che rinasce a seguito del trapianto.
Uccheddu, il suo team manager e presidente dell’Asnet, rientreranno a Cagliari il prossimo due luglio e sicuramente l’accoglienza da parte dei suoi tantissimi tifosi, sarà numerosa e molto calorosa come accadde al rientro da Montichiari a marzo scorso.