La storia del ciclismo italiano è ricca di corse che non si disputano più ma che hanno fatto la storia: per questo abbiamo pensato di proporvi una nuova rubrica che le tiri fuori dal cassetto dei ricordi.
Se avete una foto d'archivio nel cassetto, un ritaglio di giornale o desiderate che si racconti di questa o quella corsa, non esitate a scriverci agli indirizzi info@tuttobiciweb.it oppure daniloviga@gmail.com. Buona lettura.
La Puglia apparve in tutto il suo splendore tra il 1980 e 1992, inserendosi nel calendario internazionale dei dilettanti con l’organizzazione del Giro del Salento poi esteso fino ad assumere la denominazione di Settimana Ciclistica Internazionale Pugliese. Un pregio che a quell’epoca coinvolse in prima persona l’allora presidente del Comitato Regionale Salvatore Bianco, che in più di una occasione salvò in extremis la corsa a tappe, poi la società Apulia Sport di Carlo Carlà con Guido Pippi supervisore e direttore sportivo, e in seguito il Velo Club Leccese di patron Luciano Tandoi e per ultima la Ciclistica Pugliese presieduta da Luigi Sanfrancesco.
Il primo capitolo del Giro del Salento è stato scritto da Silvestro Milani della Nuova Baggio San Siro nel 1980. La squadra di Alcide Cerato dominò la gara vincendo tutte tre le tappe con Pierangelo Bincoletto, Giovanni Renosto e Moreno Argentin. In classifica, Milani anticipò Stefano Giuliani della Monturanese e Sergio Dina del Corpo Forestale di Stato. Seguì l’anno dopo il successo di Domenico Perani, della Mecair di Aurelio Messina, che vinse davanti a Ivano Maffei della Del Tongo e a Stefani del GS Conti team della bergamasca, mentre dodici mesi più tardo Ezio Moroni (Passerini) s’impose alla grande vincendo la corsa e due tappe su tre. La prima volta di uno straniero coincise con il triondo del ceko Myroslav Sykora nell’edizione del ’83 in cui l’astro nascente di quel periodo, Giambattista Zonca (Canturino 1902) concluse in seconda posizione e Golinelli (Novartiplast) in terza.
Tra i nomi illustri che lasciarono il segno in Puglia ci fu anche quello di Adriano Baffi, figlio del grande Pierino, che per la Mecair conquistò la classifica generale anticipando Sergio Scremin (Zalf Fior) e Claudio Golinelli velocista della Novartiplast.
Quello che era il Giro del Salento, nel 1985 divenne Settimana Internazionale Pugliese con un scenario tutto nuovo rispetto alle cinque edizioni precedenti, sempre per l’organizzazione collaudata della Apulia Sport. La nuova manifestazione ebbe alla partenza un cast eccezionale e fu conquistata dal polacco Pawel Bartkowiak che mise alle spalle il connazionale Mierzejewski e il ceko Milan Jurco.
La nazionale polacca tornò a dominare nel 1986 centrando tre delle cinque frazioni e portando sul più alto gradino del podio Slavomir Krawczyk che superò l'olandese Draaier e il ceko Kozarek (primo degli italiano Silvano Lorenzon, quarto), mentre l’anno dopo salì alla ribalta l’italo-australiano David Solari, della Nazionale Pista ma tesserato per il Maglificio GM Cartura Nalin, che riuscì a spuntarla per soli 9” di vantaggio sul cecoslovacco Jonak e su Missori della Modolo Mavic. Cinque anni dopo il trionfo di Sykora, la Cecoslovacchia fece nuovamente sua la “Settimana” grazie a Roman Kreuziger (omonimo di quel Kreuziger che passò professionista della Liquigas) che festeggiò senza l’ausilio di vincere una tappa. Né conquistarono invece due a testa Mario Cipollini e il grande atleta della DDR Olaf Ludwig, mentre Kreuziger precedette in classifica Adriano Lorenzi della Trevigiani e lo stesso Ludwig.
Dopo la sosta forzata del 1989, la Settimana Internazionale Pugliese trovò nuovi sostenitori nel ’90 e la corsa tornò in calendario con otto frazioni da Andria a Melissano. Il gran ritorno premiò la caparbietà del lombardo Mauro Radaelli (Panor) che respinse la coalizione della Record Caneva guidata da Claudio Camin e Giovanni Lombardi, secondo e terzo della generale. Nuova sosta nel 1991, e nuova ripresa nel 1992 non con poche difficoltà. Vinse l'ucraino Alexander Gontchenkov davanti al tedesco Steffen Blochwitz con Ermanno Birgnoli in terza battuta (Oltrepo Geras). Mattatore di quell'ultima edizione fu Nicola Minali che si aggiudicò tre tappe.
ALBO D’ORO
1980 Silvestri Milani (Nuova Baggio San Siro)
tappe vinte da: Bincoletto, Renosto, Zola
1981 Domenico Perani (Mecair)
tappe vinte da: Perani, Maffei, Lucchesi
1982 Ezio Moroni (Passerini Gomme)
tappe vinte da: Moroni, Moroni, Gemelli
1983 Miroslav Sykora (Cecoslovacchia)
tappe vinte da: Sykora (Cze), Mastellotto, Sykora (Cze), Skoda (Cze), Golinelli
1984 Adriano Baffi (Mecair Ciocc)
tappe vinte da: Golinelli, Amadio, Scremin, Baffi, Giovannetti
1985 Pawel Bartkowaik (Polonia)
tappe vinte da: Piasecki (Pol), Piasecki (Pol), Bartkowiak (Pol), Bartkowiak (Pol), Cecoslovacchia (TTT), Bartkowaik (Pol)
1986 Slavomir Krawczyk (Polonia)
tappe vinte da: Krawczyk (Pol), Lorenzon, Bartkowiak (Pol), Krawczyk (Pol), Ludwig (DDR)
1987 David Solari (Maglificio GM Cartura Nalin)
tappe vinte da: Germania Est (TTT), Solari, Toman (Cze); Wrona (Pol), Blochwitz (DDR), Preissler (DDR)
1988 Roman Kreuziger (Cecoslovacchia)
tappe vinte da: Ludwig (DDR), Molinari, Ampler (DDR), Cipollini Mario, Ludwig (DDR), Cipollini Mario
1989 non disputata
1990 Mauro Radaelli (P.AN.OR.)
tappe vinte da: Lubos (Cze); Marcozzi, Villa, Lombardi, Camin
1991 non disputata
1992 Alexander Gontchenkov (Ucraina)
tappe vinte da: Domus 87 (TTT), Minali, Kranzec (Jug), Castignola, Cerioli, Minali, Minali, Dama
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