Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2022 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al giorno, in un cammino di avvicinamento che culminerà con la festa di venerdì 18 novembre a Milano. Oggi è la volta di Matteo Scalco.
Lo abbiamo visto incendiare le gare con attacchi da lontano e tanta generosità, ma lontano dalle competizioni, parlandoci, Matteo Scalco appare educato e pacato. Classe 2004 di Sandrigo, come Filippo Pozzato, Scalco quest’anno riceverà l’Oscar tuttoBICI Gran Premio Delio Gallina riservato al miglior atleta junior della stagione. Con 6 vittorie all’attivo e tantissimi piazzamenti, il vicentino della Borgo Molino Rinascita Ormelle, che dal prossimo anno entrerà a far parte del Green Project della Bardiani-CSF-Faizanè, ha dominato la speciale classifica con 178 punti, staccando piuttosto nettamente Leonardo Volpato (UC Giorgione), secondo con 103 punti, e Alessandro Cattani (Bustese Olonia), terzo con 88.
Matteo, una stagione veramente da Oscar. Il ricordo più bello?
«È stata davvero una stagione indimenticabile! Per importanza della gara il successo al Trofeo Buffoni è stato probabilmente quello più sentito, ma ricordo con piacere anche la vittoria al GP Sportivi di Loria, una bellissima cavalcata solitaria. Per caratteristiche devo per forza di cose provare ad attaccare da lontano, l'ho fatto anche al Piva Junior Day, e quando l'attacco va a compimento è sempre una bella soddisfazione. Con la squadra avevamo cercato di essere al meglio nella seconda parte di stagione e credo che ci siamo riusciti, non è un caso che tutte le vittorie siano arrivate da giugno in poi».
Ti consideri uno scalatore puro?
«Uno scalatore sì, puro puro forse no. Sul passo riesco a difendermi abbastanza bene, ma la salita sicuramente mi piace molto».
A livello internazionale l’Italia ha fatto un po’ più fatica. Cosa vi è mancato per contrastare fino all’ultimo i colleghi stranieri?
«In realtà non credo abbiano molto più di noi, semplicemente credo che facciano un calendario che permette loro di arrivare più pronti rispetto a noi a determinati appuntamenti. Quasi tutti quelli che sono arrivati davanti al mondiale hanno fatto 5-6 corse a tappe di livello internazionale, mentre io ad esempio ho corso il Giro della Valdera di tre giorni, il Tour du Pays de Vaud di quattro e il Giro della Lunigiana sempre di quattro. Non so se sia giusto o sbagliato fare una cosa o l'altra, l'importante è crescere gradualmente. In futuro mi piacerebbe comunque fare bene nelle corse a tappe».
E ora con quali aspettative vai in Bardiani-CSF-Faizanè?
«Penso sia il posto giusto per continuare il mio processo di crescita. La squadra non ci mette pressione, siamo praticamente tutti italiani e questo rende il clima più familiare. Ho già avuto modo di conoscere i miei compagni, anche quelli che l'anno scorso hanno fatto la mia stessa scelta, e mi hanno ulteriormente rassicurato sulla bontà del progetto. Nel 2023 non avrò alcuna ambizione, se non quella di crescere e mettere le basi per un futuro in cui potrò andare alla ricerca di risultati».
Come hai iniziato ad andare in bici?
«Mio papà mi ha trasmesso la passione. Ho cominciato dalla categoria G1 con la Sandrigo Sport, poi ha giocato per quattro anni a calcio per seguire i miei compagni di classe e ho ripreso la bici da esordiente primo anno con il Velo Club Città di Marostica. Quindi allievo con la Fox Team e juniores nel Borgo Molino Rinascita Ormelle».
Hai un idolo e una corsa dei sogni?
«Ammiro molto Tadej Pogacar, sia per il modo di correre sia per la spensieratezza con cui lo fa. Sono cresciuto guardando il Giro d'Italia, quindi il sogno è vincere lì, se non la Maglia Rosa quantomeno una tappa».
Per te questo è anche l’anno dell’esame di Maturità…
«Frequento l'ultimo anno di un Istituto Tecnico Economico a Bassano del Grappa. Ho buoni voti, vorrei concluderlo bene e anche per questo ho scelto la Bardiani, perché anche loro ci tengono che finisca il mio percorso di studi. Da giugno in poi metterò la testa solo sul ciclismo».
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ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI JUNIORES
1995 Valentino China
1996 Claudio Astolfi
1997 Crescenzo D’Amore
1998 Filippo Pozzato
1999 Damiano Cunego
2000 Antonio Bucciero
2001 Andrea Luppino
2002 Vincenzo Nibali
2003 Valerio Agnoli
2004 Eros Capecchi
2005 Jacopo Guarnieri
2006 Diego Ulissi
2007 Diego Ulissi
2008 Fabio Felline
2009 Luca Wackermann
2010 Paolo Simion
2011 Valerio Conti
2012 Umberto Orsini
2013 Simone Velasco
2014 Edoardo Affini
2015 Daniel Savini
2016 Alessandro Covi
2017 Michele Gazzoli
2018 Andrea Piccolo
2019 Andrea Piccolo
2020 Andrea Montoli
2021 Manuel Oioli
2022 Matteo SCALCO
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