Dopo 5 Giri d’Italia, Andrea Vendrame si appresta a cominciare il suo primo Grande Giro che non sia la Corsa Rosa, la Vuelta a España 2022. Il 28enne di Santa Lucia di Piave non ha mai corso più di tanto in Spagna nella sua carriera, ma i percorsi della penisola iberica potrebbero adattarsi molto bene ad un all-rounder come lui.
«Ho fatto un ritiro in altura e poi il Giro di Polonia, ho messo chilometri nelle gambe e credo di essere pronto per la mia prima Vuelta - ha ammesso il portacolori dell'AG2R Citroën -. I vari dati mi confermano che sto abbastanza bene quindi ora sono curioso di vedere la differenza tra una Vuelta e un Giro, che mi hanno detto esserci soprattutto nell’interpretazione della gara. È la prima volta che faccio due Grandi Giri in un anno e il mio amico Franco Pellizotti mi ha sempre detto che farli dà al tuo motore e al tuo fisico qualcosa in più, quindi ben vengano».
Il trevigiano ha studiato bene il tracciato, perché l’ambizione è quella di correre da protagonista in tutte e tre le settimane: «Sarà una corsa particolare, già i tre giorni in Olanda potrebbero creare qualche grattacapo - continua Vendrame -. La cronosquadre non si vedeva da un po', mentre le altre due tappe, se dovessero essere condizionate dal vento, creeranno nervosismo e alte velocità, cosa che spero venga evitata. Dopodiché alla Vuelta ho visto che ci sono possibilità per le fughe già dalla prima settimana, quindi bisognerà essere lesti e attenti, anche se saranno la seconda e terza settimana a risultare decisive. E poi c'è il fattore meteo, non mi aspetto un grande caldo nei Paesi Baschi al rientro in Spagna, ma pian piano che si scende credo che le temperature aumenteranno, fermo restando che il caldo che c'è lì è diverso da quello fastidioso che abbiamo nel nordest italiano. Infine, c'è l'elemento decisivo, ovvero noi corridori, che decideremo se fare corsa dura o meno. La squadra è strutturata per fare classifica con Ben O'Connor e Bob Jungels e tutti saranno a loro disposizione, mentre io avrò un po' più di libertà di movimento. Come direbbe il buon Gianni Savio, una sorta di battitore libero».
In questo 2022, nonostante una dozzina di piazzamenti in Top 10, non è ancora riuscito a vincere, motivo in più per tenerlo d’occhio in questa Vuelta. L’ex Androni ha due pallini da inseguire in queste tre settimane: «Ci sono tante belle tappe che potrebbero adattarsi alle mie caratteristiche. Punto alla vittoria di tappa, non nascondo che l'idea di lottare per la maglia verde della classifica a punti mi stuzzica, dal momento che posso provare a raccogliere punti sia in volata che nelle tappe altimetricamente un po' più complicate. Spero la squadra possa darmi il via libera per puntare a questo obiettivo, sarebbe la prima volta che mi testo in quest'ottica».
Vendrame ha dimostrato di potersi piazzare anche nelle volate a ranghi compatti, pur non essendo un velocista puro, ma quando sta bene è altamente competitivo anche in corsa con dislivelli importanti, come accaduto al Giro d’Italia 2021, quando a Bagno di Romagna si impose al termine di una frazione di 212 km e quasi 4 mila metri di dislivello. «La stagione è stata abbastanza buona, anche se non eccezionale perché ancora non è arrivata la vittoria – ammette ancora Vendramix -. Al Giro avevo messo nel mirino 3 tappe e in tutte e tre ho centrato la fuga che poi è andata all'arrivo. Nella tappa del Santuario di Castelmonte abbiamo visto tutti come è andata purtroppo (sbandata all'ultima curva e vittoria di Bouwman, ndr). La cosa che però mi ha dato morale è la crescita di condizione nelle ultime due settimane, che conferma le mie buone doti di recupero e mi dà morale anche in vista di questa Vuelta. A 28 anni, è importante avere anche questo tipo di certezze».
Dopodiché un pensiero lo fa anche al Mondiale australiano di Wollongong, che dovrebbe sorridere a un corridore con le sue caratteristiche. Nelle ultime stagioni è sempre rimasto in lizza per un posto nella formazione titolare fino all’ultimo, salvo poi vedersi escludere per un motivo o per l’altro: «Ho parlato col CT Bennati qualche giorno fa, nella lista allungata dei convocabili ci sono anch'io, ho fatto richiesta per il visto australiano e mandato i dati del mio passaporto – conclude Vendrame -. Ora sta a me guadagnarmi la chiamata facendo una buona Vuelta, vediamo come risponderanno le gambe e come sarà la condizione. Non voglio farmi troppe illusioni, negli ultimi anni ci ho sempre sperato e alla fine non sono mai stato convocato, quindi meglio pensare di fare bene alla Vuelta e basta. Voglio vincere una tappa, poi il resto, si spera, verrà da sé...».