L’ultima tappa del Tour consacra il talento di Silvia Persico, con la bergamasca che taglia in terza posizione il traguardo posto in cima all’esigente La Super Planche des Belles Filles.
La classica ciliegina sulla torta su un’edizione della Grande Boucle indimenticabile per la 25enne portacolori della Valcar – Travel & Service. I numeri parlano chiaro: secondo podio di tappa dopo il secondo posto a Provins, sesto piazzamento nella top 10 su otto frazioni, quinto posto nella generale e migliore italiana del gruppo.
Dopo la piccola flessione sul Grand Ballon nella settima frazione, si poteva pensare che oggi le gambe della bergamasca potessero essere appesantite; invece anche nell’ultima frazione del Tour de France Femmes Silvia ha dato un saggio del suo talento, apparendo solida, affidabile, forte, tanto da togliersi di ruota lungo gli ultimi chilometri della salita finale Cecilie Ludwig, Elisa Longo Borghini e, sull’ultima rampa al 18%, Juliette Labous e Katarzyna Niewiadoma.
Un terzo posto che le permette di scalzare al quinto posto nella generale la campionessa danese Cecilie Ludwig e confermarsi, dopo il settimo posto al Giro Donne (corsa a tappe conclusasi solo il 10 luglio scorso), una delle atlete più costanti del mondo.
«E dire che nei primi chilometri della tappa le sensazioni erano pessime, tanto che ho temuto di vanificare gli sforzi fatti nelle prime sette tappe», confessa Silvia. «Invece poi le cose sono migliorate, tanto da permettermi di chiudere al terzo posto, guadagnare una posizione nella generale e, soprattutto, regalarmi un’ultima, stupenda fotografia di questo Tour de France».
Una Grande Boucle che le ha regalato grandi momenti. Ma qual è quello che la 25enne bergamasca preferisce?
«L’arrivo di oggi. Tanta gente, una salita mitica, il coronamento di un mese disputato ai massimi livelli e la certezza di aver regalato alla Valcar – Travel & Service, la mia seconda famiglia, un qualcosa di indimenticabile: il nostro primo Tour de France rientrerà nell’album dei ricordi più belli di questa squadra».