Dopo le parole, il gruppo passa ai fatti. Visto che la lettera aperta di Gianni Bugno all'Unione Ciclistica Internazionale a seguito dell'incidente occorso a Fabio Jakobsen al Tour de Pologne non ha scosso le coscienze di chi guida il ciclismo mondiale e le cadute si susseguono con conseguenze pesantissime per gli atleti, questi hanno deciso di incrociare le braccia.
Questa mattina al Criterium du Dauphiné il CPA ha chiesto di neutralizzare i primi 10 km di discesa della quinta tappa della corsa francese, contestando la pericolosità del percorso della 4° tappa di questa stessa corsa.
Con questo gesto i corridori vogliono lanciare un segnale di protesta agli organizzatori e all’UCI in riferimento anche alle gravi cadute e agli incidenti che si sono prodotti nelle ultime corse, chiedendo una maggiore attenzione alla loro sicurezza.
Il CPA chiede all’UCI e a tutte le parti del ciclismo l’istituzione di una tavola rotonda per affrontare la revisione dei regolamenti a fin che siano di concreto effetto sia a livello di prescrizione che sanzionatorio nei confronti degli organizzatori, per tutelare al massimo l’integrità fisica dei corridori e consentire lo svolgimento del loro lavoro in maggiore sicurezza.