Il ciclismo post Covid-19 sarà più duro, non c’è dubbio. Le preoccupazioni sono tante, soprattutto per l’attività giovanile, che farà fatica a ripartire tra tanti problemi economici e rigidi protocolli da rispettare. Oggi però vogliamo raccontarvi una storia che ci dà speranza. Se ci impegniamo, il futuro può essere luminoso, soprattutto in sella a una bicicletta e circondati dai giovani. Ce lo dimostra quanto sta accadendo a Mazzano, comune in provincia di Brescia, come tutto in Nord Italia fortemente colpito dalla pandemia.
Durante il lockdown imposto per contrastare il coronavirus il sindaco Fabio Zotti è rimasto vicino alla propria cittadinanza e ha fatto una promessa ai ragazzi della Scuola Ciclismo Mazzano che ora sta mantenendo, a suon di pedalate. «Grazie ai social ho ammirato come si tenevano in contatto e in forma, sui rulli e con la ginnastica a distanza. Alla loro età non poter stare insieme e vivere lo sport è stato molto difficile, in un commento a un loro post ho chiesto loro di tenere duro e promesso che appena la situazione si sarebbe sbloccata, avrei iniziato ad allenarmi con loro. Così adesso, il martedì e giovedì, salvo impegni improrogabili, li accompagno nelle loro uscite per dare una mano ai volontari impegnati nella società che conta numerosi tesserati. I giovanissimi, tra cui mio figlio Stefano di 6 anni, si ritrovano al centro sportivo comunale e pedalano al sicuro sulla pista di atletica, mentre gli esordienti e allievi escono su strada e hanno bisogno di maggiore protezione» ci racconta il primo cittadino, che nelle foto potete distinguere in maglia azzurra e casco rosso.
La sicurezza stradale è un tema quanto mai attuale e urgente da affrontare. Il sindaco Zotti ne è consapevole: «Spero che il boom che sta vivendo la bicicletta in questo periodo porti quanto prima a una revisione del codice della strada che ci tuteli a livello nazionale. Personalmente vivo ogni giorno sulla strada situazioni davvero pericolose. In Italia purtroppo abbiamo piste ciclabili da suicidio, io sono sindaco da poco, ma ho in programma di realizzarne studiate da ciclista e non da politico. Da amministratore guardo a come vengono progettate all’estero e non voglio farne un semplice vanto, ma desidero che siano utilizzate. Da ciclisti paghiamo l’ineducazione di alcuni di noi che non si comportano correttamente, dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio, rispettando le regole, come stanno imparando a fare i giovani della SC Mazzano. Gli incentivi per l’acquisto di mezzi di mobilità leggera sono un’ottima iniziativa, ma dobbiamo mettere nelle situazioni chi li usa di potersi muovere in sicurezza».
Come fanno i ciclisti a Mazzano, con il loro primo cittadino in versione "angelo custode" su due ruote.