Siamo molto dispiaciuti, sia come associazione A.C.O.F.I. che come addetti ai lavori facenti parte del fuoristrada, che il nostro Presidente Federale non abbia ancora dato una risposta alla nostra presentazione, questo ci fa pensare che il fuoristrada non sia proprio di suo interesse.
Ricordiamo che A.C.O.F.I. (Associazione Ciclisti Organizzatori Fuoristrada Italiani) rappresenta la base del fuoristrada italiano, comprendendone i suoi vertici; atleti, team società e organizzatori di altissimo livello. Basti pensare che il Presidente, Massimo Debertolis, oltre che un affermato team manager, è stato l’unico campione del mondo marathon italiano. Luca Bramati, vicepresidente, è un un altro personaggio di spicco del movimento fuoristrada, vincente in Coppa del Mondo XCO e vincitore della Coppa del Mondo di Ciclocross e del Superprestige, attualmente impegnato come team manager in una formazione registrata UCI. Al loro fianco tutti i principali team elite del panorama nazionale, gli organizzatori degli eventi italiani più importanti, tra i quali Alessandro Saccu, in rappresentanza de settore XCO, oltre agli atleti di maggior spicco, basti pensare che Eva Lechner e Samuele Porro ne sono i rappresentanti. A questo gruppo si stanno affiancando, poco alla volta, numerosissime società che operano nel settore e che cercano in questa associazione un riferimento per promuovere l’intero movimento.
Il Italia esiste un'altra associazione, l’A.C.C.P.I. (Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani), che è dedita all’attività della strada. Questa, nel corso degli anni, ha acquisito importanza e collabora attivamente con gli organi federali, non capiamo perché un’associazione mirata a far crescere il fuoristrada non meriti neanche una risposta alla mail di presentazione, in fondo noi abbiamo solo chiesto di contribuire alla crescita del settore fuoristrada, portando le idee degli organizzatori e dei team più rappresentativi del fuoristrada.
Abbiamo letto le dichiarazioni del Presidente della Commissione fuoristrada Paolo Garniga e ci siamo sorpresi, anche perché è noto che sono rarissime le esternazioni da parte sua. Ci dispiace solo che gran parte del comunicato sia improntato sull'attività pre-pandemia e non su quella post.
Ovviamente l'aver fissato le date dei Campionati Italiani è stato un primo passo doveroso, che andava fatto dopo che l’UCI ha stabilito le date per gli eventi internazionali, senza dimenticarsi che andavano concordati con gli organizzatori per verificarne la fattibilità. A parte detti Campionati e due gare già spostate dagli organizzatori, null'altro è giunto fino alle società.
Essendo coscienti che sono state prese anche altre decisioni, è probabile che ci sia un problema di comunicazione da parte della Commissione. È evidente perché neanche i Presidenti dei vari Comitati Regionali ne sono a conoscenza, considerato che alcuni vorrebbero già chiudere la stagione qui. Politica regionale (ad esempio Veneto e Toscana) in contraddizione con la linea nazionale. Nessun presidio sul territorio ha contattato le società per comunicare alcunché. Le uniche comunicazioni sono avvenute tra le tre società organizzatrici che si sono premurate di annullare o spostare le date degli eventi. Solo un numero esiguo di società organizzatrici sono state contattate, il più per richiesta delle stesse.
Al pari delle linee guida ideate per operare nelle strutture e negli impianti, i praticanti outdoor si sarebbero aspettati qualcosa per capire come svolgere attività di gruppo all'aperto.
Per tutto quello che riguarda il settore giovanile poi è buio pesto. Riportiamo un dato ricordato da Gamiga stesso: 537 su 996 atleti iscritti appartenevano alle categorie giovanili, più del 50% dei tesserati, questo solo nel ciclocross. E nella mountain-bike è uguale. I ragazzi non possono andare sempre in giro da soli. Bisogna pensare anche a loro, il nostro futuro. Se esistono dei tavoli di lavoro o delle commissioni nessuno nel settore ne è informato. L'apprensione é crescente.
Quindi, riassumendo per concretizzare tutto quello espresso dalla Commissione, sono state fissate alcune date per delle gare. Del resto nessuna indicazione.
Non si sa con quali modalità si potrà correre.
Non si sa come si potranno riprenderere gli allenamenti di squadra.
Non si sa se le giovanili potranno gareggiare, ma almeno pensare a come riprendere l'attività con le società di appartenenza?
La Commissione è avvezza a prendere decisioni senza consultare chi poi opera sul campo e poi emanare regolamenti. Forse, visto il periodo storico, sarebbe opportuno coinvolgere anche gli attori principali e condividere con loro la stesura della sceneggiatura.
Siamo coscienti che ci sono tantissime cose da fare e tantissimi aspetti da valutare, gli addetti ai lavori nelle varie commissioni sono contati.
Ci sono però molte figure che sono disponibili ad aiutare ed alleggerire il carico di lavoro. Noi siamo una di quelle. Anche fosse solo per tenere informate le società di quanto allo studio.
Le società, gli organizzatori, gli atleti e i tecnici, sono tutti coscienti del momento difficilissimo che sta attraversando la nostra società. Sono coscienti che è ora di mettere da parte le rivalità personali e di guardare le capacità individuali, che solo uniti possiamo provare ad uscire da questa situazione. Non è semplice ascoltare tutti, mediare e razionalizzare, ma proprio questa situazione fa sì che si mettano da parte gli interessi dei singoli e si pensi ad un futuro comune.
Questo è lo spirito che ci anima.
Gli operatori del fuoristrada chiedono solo di essere partecipi nello sviluppo del proprio futuro. Non chiedono nulla, si offrono per collaborare.
In attesa di una risposta salutiamo cordialmente tutti gli operatori del settore. Non esitate a contattarci (info@acofi.it) per i vostri dubbi e perplessità, cercheremo di supportarvi e darvi delle risposte.
comunicato stampa ACOFI